STOP agli appalti senza gara tra Enti pubblici: il commento degli Ingegneri

Il 15 luglio 2013 la sentenza n. 3849 del Consiglio di Stato definiva "illegittimo" l'affidamento diretto di un appalto pubblico senza gara, mediante il qual...

13/09/2013
Il 15 luglio 2013 la sentenza n. 3849 del Consiglio di Stato definiva "illegittimo" l'affidamento diretto di un appalto pubblico senza gara, mediante il quale due enti pubblici istituiscono tra loro un contratto che non abbia il fine di garantire l'adempimento di una funzione di servizio pubblico comune agli enti medesimi, non sia retto unicamente da considerazioni ed esigenze connesse al perseguimento di obiettivi d'interesse pubblico, oppure sia tale da porre un prestatore privato in una situazione privilegiata rispetto ai suoi concorrenti.

La sentenza, arrivata 8 mesi dopo la pronuncia della Corte Europea (Sentenza 19 dicembre 2012, causa C-159/11), ha riguardato la legittimità di un contratto stipulato tra due Enti pubblici con il quale veniva affidato l'incarico di studio e valutazione della vulnerabilità sismica di strutture ospedaliere, da eseguirsi alla luce delle recenti normative nazionali emanate in materia di sicurezza delle strutture ed in particolare degli edifici strategici, con un corrispettivo di 200.000 euro al netto di Iva.

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha rilevato con soddisfazione l'importante risultato della sentenza per cui "l'attività di studio e valutazione della vulnerabilità sismica di un edificio non è di competenza delle Università, bensì di ingegneri e architetti". Il CNI ha ricordato la vicenda, che ha avuto inizio nel 2009, quando quando l'ASL di Lecce aveva affidato, tramite contratto di consulenza, all'Università del Salento l'attività di studio e valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture ospedaliere della Provincia di Lecce. In particolare, si trattava di individuare la tipologia strutturale, i materiali usati per la costruzione, i metodi di calcolo adottati, la verifica della regolarità strutturale e la risposta sismica dell'edificio. Nei confronti di tale affidamento diretto, i rappresentanti istituzionali degli ingegneri hanno fatto ricorso, a tutela del libero mercato e dei principi della libera concorrenza. Il CNI ha commentato con soddisfazione la sentenza affermando che "Si è trattato di una vertenza particolarmente difficile e insidiosa, in quanto il sistema universitario ha ripetutamente tentato di ritagliare uno spazio dei servizi di ingegneria da riservare alle Università e ai loro Dipartimenti, sottraendolo al libero mercato. Il giudice ha confermato la validità e l'operatività generale dei principi di libera concorrenza, confronto concorrenziale, non discriminazione, proporzionalità e trasparenza nell'affidamento dei servizi di progettazione in generale e degli studi sulla vulnerabilità sismica in particolare. Queste conclusioni sono destinate ad orientare e influenzare tutte le vertenze in atto, a tutto vantaggio della partecipazione dei liberi professionisti".

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