Destinazione Italia, dal MiSE un piano per favorire l'Impresa in Italia

Favorire gli investimenti stranieri attraverso un piano di sviluppo che crei le basi per migliorare le condizioni per fare impresa in Italia, sia dal punto d...

25/09/2013
Favorire gli investimenti stranieri attraverso un piano di sviluppo che crei le basi per migliorare le condizioni per fare impresa in Italia, sia dal punto di vista fiscale che normativo. Potrebbe sembrare una missione impossibile, in realtà è l'obiettivo dichiarato del piano "Destinazione Italia" messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, frutto di un lavoro condiviso da parte di molte pubbliche amministrazioni e da molti ministeri', e voluto fortemente dal premier Enrico Letta.

Destinazione Italia ha anche lo scopo di favorire gli investimenti interni delle imprese italiane. "L'obiettivo di "Destinazione Italia" - ha commentato il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato - è quello di attrarre gli investimenti esteri, ma anticipo che molte misure favoriranno anche gli investimenti interni". Le misure contenute nel provvedimento "tendono a facilitare il sistema complessivo di investimenti nel nostro Paese".

Destinazione Italia definisce un complesso di misure finalizzate a favorire in modo organico e strutturale l'attrazione degli investimenti esteri e a promuovere la competitività delle imprese italiane, che verranno introdotte progressivamente nell'ordinamento secondo una tempistica che costituirà l'agenda del Governo.

La prima versione del piano comprende 50 misure che mirano a riformare un ampio spettro di settori, dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca, a valorizzare i nostri asset, e a sviluppare una politica di promozione internazionale del nostro Paese mirata sugli investimenti. Il Governo si è impegnato in tempi brevi a tradurre queste misure in concreti atti e norme di legge e ad avviare un monitoraggio settimanale della loro attuazione.

Sulla base della versione del piano pubblicata dal MiSE (la 0.5), il Governo avvierà una consultazione pubblica di tre settimane coinvolgendo cittadini, imprenditori italiani ed esteri, associazioni non solo di categoria, sindacati ed esperti, che condurrà alla versione 1.0.

Tra le 50 misure messe a punto segnaliamo:
- Misura 2- Riforma della conferenza dei servizi che riordini la materia con poche norme chiare e semplificatrici. La nuova disciplina sarà ispirata ai seguenti criteri:
  • eliminazione dell'obbligo di presenza delle Amministrazioni competenti che trasmettono all'Amministrazione procedente il nulla osta preventivo;
  • concentrazione in un'unica seduta delle istanze delle diverse Amministrazioni coinvolte nel procedimento, che devono partecipare ai lavori avendo già portato a termine la fase istruttoria al loro interno. Il problema dell'assenza di un'Amministrazione deve essere, quando giuridicamente possibile, superato con il meccanismo del silenzio assenso;
  • conferimento del carattere di esecutività al provvedimento che scaturisce dalla conferenza, da pubblicarsi nei siti istituzionali delle Amministrazioni coinvolte e da comunicarsi tempestivamente agli interessati;
  • piena operatività della conferenza condotta in via telematica, con eliminazione delle criticità fino a oggi incontrate.

- Misura 3 - Procedure e modelli standard per le autorizzazioni in modo da approvare, previa intesa in Conferenza Unificata, di procedure standardizzate e modelli unici a livello nazionale da utilizzare per l'ottenimento delle principali autorizzazioni per le attività produttive: edilizia e ambiente (entro novembre), SUAP (Sportello Unico Attività Produttive, entro gennaio).

- Misura 12 - Attuare la strategia energetica nazionale per abbassare il prezzo dell'energia elettrica e del gas.

- Misura 27 - Favorire il cambio di destinazione d'uso degli immobili introducendo un regime di facilitazione e gratuità per i cambi di destinazione d'uso degli immobili, in particolare per quelli non utilizzati o occupati da imprese in difficoltà, nel pieno rispetto delle esigenze di tutela del paesaggio e dei volumi esistenti degli edifici. Facilitare il cambio di destinazione d'uso stimolerà l'afflusso di investimenti in direzione dei processi di sviluppo e riconversione territoriale, a vantaggio della competitività dell'immobile stesso e del mercato immobiliare e delle costruzioni.

- Misura 37 - Sviluppo dei partenariati pubblico-privati (PPP) nel campo delle piccole e medie infrastrutture, creando nel nostro ordinamento nazionale una disciplina speciale per il PPP, esterna al Codice dei contratti pubblici, composta da poche, chiare e stabili regole; applicare modelli giuridico-economici che siano "Eurostat compliant", per evitare che complesse operazioni di finanza strutturata debbano poi essere riclassificate ai fini dei parametri di Maastricht; allocare risorse ad hoc per finanziare la realizzazione di studi di fattibilità delle opere da parte delle Pubbliche Amministrazioni interessate, che altrimenti non dispongono delle necessarie risorse umane e finanziarie; aumentare il valore dei singoli bandi di gara, effettuandoli su pacchetti di progetti con caratteristiche simili e non su singole opere; accentrare le gare, creando una stazione unica di gestione con competenze specifiche e favorendone con misure specifiche l'utilizzo da parte delle singole Amministrazioni; creare uno standard unificato per i bandi, le procedure e i contratti; favorire l'ingresso di investitori esteri nelle operazioni di PPP già in gestione, per rendere possibile il lancio di nuovi progetti da parte di operatori industriali nazionali.

- Misura 42 - Investire nell'efficienza energetica definendo una strategia energetica nazionale che individui un ampio spettro di investimenti in questo ambito:
  • rafforzamento del meccanismo dei Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica - TEE), prevalentemente dedicati ai settori industriale e dei servizi, alla promozione di interventi di risparmio di energia di valenza infrastrutturale in settori finora poco interessati (ITC, distribuzione idrica, trasporti);
  • estensione nel tempo di detrazioni fiscali, prevalentemente da dedicare al settore delle ristrutturazioni civili: le detrazioni al 55% sono ad esempio una misura recentemente prolungata e rafforzata con l'innalzamento al 65%;
  • introduzione di incentivazione diretta per gli interventi della Pubblica Amministrazione - impossibilitata ad accedere al meccanismo delle detrazioni fiscali - tramite il cosiddetto 'Conto Termico' recentemente emanato;
  • rafforzamento di standard minimi e normative pro efficientamento, in particolare per quanto riguarda l'edilizia (per nuove costruzioni o rifacimenti importanti), il settore dei trasporti (anche in recepimento di normative europee) e l'insieme dei prodotti rientranti nel campo di azione della direttiva Ecodesign.

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