Irap e legge di stabilità: Doccia fredda per architetti, ingegneri e geometri

Leggendo attentamente l’ultimo testo disponibile del disegno di legge di stabilità 2014, che inizierà domani il persorso parlamentare al Senato, notiamo, con...

21/10/2013
Leggendo attentamente l’ultimo testo disponibile del disegno di legge di stabilità 2014, che inizierà domani il persorso parlamentare al Senato, notiamo, con grande sorpresa, che, nell’articolo 10 tra le misure per la “Razionalizzazione della spesa delle amministrazioni pubbliche” è stato inserito un comma che recita testualmente: “L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 515, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 è soppressa”.

Con questo semplice comma nel ddl stabilità 2014 viene prevista la cancellazione del fondo previsto dalla legge di stabilità dell'anno scorso (legge 24/12/2012, n. 228) per il progressivo azzeramento dell'IRAP a carico dei professionisti dell’area tecnica (architetti, ingegneri e geometri) che non si avvalgono di dipendenti e utilizzano limitati beni strumentali.
Nel comma 515 dell’articolo 1 della citata legge n. 228/2012 del quale oggi la legge di stabilità 2014 chiede la soppressione era previsto un fondo di 188 milioni nel 2014, 252 milioni nel 2015 e 242 milioni a partire dal 2016 finalizzato ad escludere dall'ambito di applicazione dell'IRAP le persone fisiche esercenti arti e professioni, che non si avvalgono di lavoratori dipendenti o assimilati e che impiegano limitati beni strumentali.

Ricordiamo che il Consiglio nazionale degli Architetti PPC, all’atto dell’approvazione della legge di stabilità 2013 aveva salutato con molto favore la misura introdotta relativa alla cancellazione dell’IRAP intravedendo un forte segnale di attenzione da parte del Parlamento.
In particolare il CNAPPC nel mese di novembre dello scorso anno era intervenuto precisando che “E' importante che l'emendamento sul fisco che costituisce un apposito fondo che dovrà servire al tendenziale azzeramento dell'Irap comprenda, tra i beneficiari, anche i professionisti oltre alle mini-imprese, ai commercianti e agli artigiani. Questa misura dimostra, da un lato, la consapevolezza, da parte del Parlamento, del fatto che la crisi stia fortemente pesando sulle professioni che hanno bisogno, così come altri settori, di sgravi e di incentivi, dall'altro riconosce la loro fondamentale importanza quali fattori per la ripresa e per lo sviluppo del Paese".

Ovviamente. la norma introdotta nel ddl stabilità 2014, approvato dal Governo ed inviato alle Camere, non è definitiva e ci aspettiamo una chiara e pesante presa di posizione dei Consigli nazionali che spingano ad emendamenti atti a ripristinare la selettiva cancellazione dell’IRAP

A cura di Gabriele Bivona
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