Legge di stabilità: Creato un fondo per la demolizione degli immobili abusivi

Nell’attuale testo del disegno di legge collegato alla legge di stabilità è previsto al comma 1 dell’articolo 29, l’inserimento nel Codice dell’Ambiente (D.L...

21/11/2013
Nell’attuale testo del disegno di legge collegato alla legge di stabilità è previsto al comma 1 dell’articolo 29, l’inserimento nel Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152/2006) dell’articolo 72-bis con cui vengono dettate “Disposizioni per il finanziamento degli interventi di rimozione e demolizione di immobili abusivi realizzati in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato”.
In pratica per l’anno 2014 viene autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per finanziare la rimozione o demolizione da parte dei Comuni di opere ed immobili realizzati, in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, in assenza o in totale difformità del permesso di costruire.
Per accedere ai finanziamenti, i Comuni devono preentare al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare apposita domanda di concessione, comprensiva di relazione contenente il progetto delle attività di rimozione o demolizione, l’elenco dettagliato dei relativi costi, l’elenco delle opere ed immobili ubicati sul proprio territorio per i quali sono stati adottati provvedimenti definitivi di rimozione o demolizione non eseguiti, e la documentazione attestante l’inottemperanza ai provvedimenti di demolizione dei destinatari dei medesimi. Con decreto del Ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza Stato Città e autonomie locali, verranno adottati i modelli e le linee guida utili alla procedura inerenti la presentazione della domanda di concessione.

Sull’argomento non si è fatto attendere l’intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano che, riferendosi, anche, agli eventi alluvionali verificatisi in Sardegna ha dichiarato: “Quanto sta accadendo in Italia anche in queste ore, richiama tutti ad una profonda riflessione. La legge di stabilità prevede, per il prossimo anno, un fondo da 10 MLN di euro, destinato alla demolizione di immobili abusivi realizzati in aree ad alto rischio idrogeologico: è la prima volta che succede. Siamo dinanzi ad un segnale importante. E’ una grande opportunità”.
“Adesso aspettiamo - ha proseguito Graziano - di vedere all’opera i Comuni, che dovranno indicare le zone nelle quali le condizioni di fragilità del territorio rendono particolarmente urgente la necessità di interventi di messa in sicurezza, individuare gli immobili da demolire; solo così potranno accedere al finanziamento, che rappresenta solo una anticipazione delle somme, perché i costi della demolizione saranno imputati ai responsabili dell’abuso.
Dunque stavolta i soldi ci sono, ora si trovi finalmente il coraggio. Il coraggio di stare dalla parte della gente e della sicurezza del territorio. Ci raccontino i Sindaci di tragedie che non ci sono state”.

Le risorse saranno attinte dal fondo istituito nel 2005 per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di polveri sottili nei centri urbani. Si tratta di un segnale importante - ha concluso Graziano - perché in Italia, nonostante le migliaia di terremoti, i continui eventi alluvionali e le migliaia di frane che ogni anno interessano il nostro territorio fortemente vulnerabile, si è stati colpevolmente inerti, continuando persino a proporre nuove leggi di condono edilizio, quando è risaputo che il malcostume dell’abusivismo edilizio ha prodotto effetti disastrosi sul territorio e sul paesaggio, senza contare quelli, più gravi sotto il profilo sociale e culturale, del mancato rispetto delle regole.
Ora dal Governo finalmente un segnale in direzione contraria, che potrebbe liberare risorse già destinate alla tutela dell’ambiente: un segnale di attenzione, che vede la priorità assoluta nella demolizione dei manufatti costruiti in aree classificate a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4). Mi auguro che queste risorse vengano spese per intero”.

A cura di Gabriele Bivona
© Riproduzione riservata
Tag:

Documenti Allegati