Istat: Indici prezzi al consumo gennaio 2014

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Gennaio 2014; l'indice dei prezzi al consumo per le fa...

21/02/2014
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Gennaio 2014; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di gennaio 2014 con la nuova base 2010 sul valore di 107,30 con una lieve variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata pari al+ 0,2 % e quella annua del + 0,6 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Gennaio 2014 ed il 14 Febbraio 2014, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2012 dello 0,688380 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato allo 0,450 % e l'indice biennale al 2,100 %.

L'Istat spiega che, nel mese di gennaio 2014, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,4 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Altri beni e servizi (+ 0,3 % per tutti e due), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,2 %), Ricreazione, spettacoli e cultura e Istruzione (+ 0,1 % per entrambi).

Variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Mobili, articoli e servizi per la casa, Trasporti.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (- 0,2 %) e Abbigliamento e calzature (- 0,1 %).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Trasporti (+ 1,5 %), Istruzione (+ 1,4 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 1,3 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 1,2 %), Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,1 % per tutti e due), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 1,0 %).< br />
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,3 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,4 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,6 %).

Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nel capitolo Comunicazioni (- 10,1 %) e Altri beni e servizi (- 0,1 %).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano (+ 1,3 %), L’Aquila e Genova (+ 0,9 % per tutte e due), Napoli e Bari (+ 0,8 % per tutte e due), Aosta e Milano (+ 0,7 % per tutte e due), Catanzaro, Firenze, Potenza, Torino e Trento (+ 0,6 % per tutte e cinque), Ancona e Trieste (+ 0,5 % per tutte e due), Roma e Bologna (+ 0, 4 % per tutte e due), Perugia (+ 0,3 %), Cagliari (+ 0,2 %), Palermo (- 0,0 %) e Venezia (- 0,2 %).

I prossimi indici saranno pubblicati il 13 marzo 2014.
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