Ritardi pagamenti PA: Il testo del disegno di legge

Sul problema legato ai ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e al Disegno di legge predisposto dal Consiglio dei Ministri di mercoled...

20/03/2014
Sul problema legato ai ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e al Disegno di legge predisposto dal Consiglio dei Ministri di mercoledì 12 marzo, al Presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti ha destato preoccupazione la decisione di declassare il provvedimento sui pagamenti da decreto-legge a disegno di legge ed ha dichiarato che "Si tratta di una frenata che speriamo serva solo a guadagnare tempo per avere più margini di manovra e poter contare su maggiori risorse per allentare il Patto di stabilità interno: il pagamento di tutte le imprese non è più rimandabile soprattutto per le aziende edili che sono quelle che finora hanno pagato di più in tal senso".

In verità nel corso del Consiglio dei Ministri del 12 marzo scorso (sono, ormai, passati 8 giorni) sono stati approvati due decreti-legge (provvedimenti di urgenza) e precisamente il decreto-legge contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese ed il decreto-legge per far fronte al disagio abitativo che interessa sempre più famiglie impoverite dalla crisi economica ma dei due citati decreti-legge definiti dallo stesso Governo “urgenti” non vi è alcuna traccia sulle gazzette ufficiali pubblicate sino ad ieri e, per altro, come è possibile rilevare dal portale della Presidenza della Repubblica sino al 16 marzo non sono stati firmati dal Capo dello Stato e, quindi, non sono stati nemmeno inviati alla Corte dei Conti per la preventiva registrazione prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
E’ lecito, quindi, chiedersi che fine hanno fatto i due provvedimenti di urgenza e se per caso ci sia qualche problema sulla copertura finanziaria degli stessi.

Ritornando al disegno di legge, recante norme per agevolare ulteriormente il rispetto della normativa europea sui tempi di pagamento da parte della PA, aggiungiamo che lo stesso è composto di 23 articoli, suddivisi in 3 Titoli. Nel disegno di legge viene, tra l’altro, precisato che:
  • nelle more dell’avvio della fatturazione elettronica, i creditori e le amministrazioni comunicheranno i dati relativi alle fatture tramite la piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni. Il credito, una volta certificati i requisiti, dovrà essere liquidato entro 30 giorni;
  • le Pubbliche Amministrazioni che rispetteranno i tempi stabiliti e che sottoscriveranno mutui con la Cdp godranno di incentivi in termini di maggiore autonomia finanziaria. Quelle che, invece, non li rispetteranno (registrando nei pagamenti superiori ai 60 giorni nel 2014 e a 30 giorni dal 2015) nell’anno successivo non potranno assumere nuovo personale a nessun titolo e con nessun tipo di contratto, nemmeno di collaborazione;
  • lo Stato offre una garanzia sui debiti di parte corrente delle Pubbliche amministrazioni al momento della cessione agli intermediari finanziarie e le aziende creditrici potranno cedere pro-soluto il credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato ad una banca o ad un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro. La Cdp può acquistare presso le banche i crediti garantiti dallo Stato;
  • gli enti territoriali potranno godere di ulteriori anticipi di liquidità attraverso un incremento del fondo preposto;
  • per consentire il pagamenti di debiti di parte capitale al 31 dicembre 2013, è previsto un allentamento del patto di stabilità.

A cura di Gabriele Bivona
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