Urbanistica, Codice appalti e Semplificazione normativa: basta emendamenti servono riforme

"L'impegno degli architetti italiani è quella di testimoniare da luoghi difficili e particolari - quale è Lampedusa - la responsabilità nuova che la professi...

16/06/2014
"L'impegno degli architetti italiani è quella di testimoniare da luoghi difficili e particolari - quale è Lampedusa - la responsabilità nuova che la professione si assume nell'individuare quelle che sono le priorità verso i cittadini perché l'architettura sia davvero per tutti ed al servizio della collettività nel senso più alto e nobile del termine. Il Paese deve diventare più civile non attraverso "emendamenti" ma attraverso "riforme". Fatti come Expo e Mose non accadono solo per colpa della politica perché nessuno può dirsi innocente ed anche noi forse non abbiamo fatto tutto ciò che era necessario fare".

Questo il commento del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C Leopoldo Freyrie in occasione della "Festa dell'Architetto" svoltasi a Lampedusa dal 12 al 14 giugno 2014. Occasione in cui il Presidente degli Architetti ha parlato delle principali problematiche del nostro Paese.

"Lampedusa - ha commentato il numero uno degli Architetti italiani - è per certi versi il paradigma dell'Italia: luogo bellissimo, ma pieno di contraddizioni e problemi non risolti. Ma è anche luogo da dove può partire il vero riscatto del Paese se ciascuno e tutti sapranno assumersi le proprie responsabilità e mettere le rispettive capacità al servizio del cambiamento".

Tra le principali proposte concrete avanzate dal Presidente Freyrie:
  • nuova legge urbanistica, con ampio spazio dedicato alla rigenerazione urbana e nuovi compiti assegnati alle città metropolitane;
  • riforma del codice degli appalti;
  • semplificazione normativa

"Non da ultimo - ha concluso Freyrie - vi è il tema dei 500 mila edifici abusivi censiti in Italia. Serve affrontare questo tema per individuare le più idonee soluzioni per il territorio e per i cittadini. Guai però a parlare di condono".

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