Rischio idrogeologico, più poteri ai Presidenti delle Regioni

Quando si parla di rischio idrogeologico bisogna fare sempre molta attenzione, soprattutto in Italia, Paese notoriamente martoriato da frane, alluvioni, alla...

04/07/2014
Quando si parla di rischio idrogeologico bisogna fare sempre molta attenzione, soprattutto in Italia, Paese notoriamente martoriato da frane, alluvioni, allagamenti e terremoti, e in cui da sempre tutti riconoscono la necessità di intervenire, ma solo nei giorni successivi all'ennesimo disastro.

Ricordiamo che proprio recentemente Ance, Consiglio Nazionale degli Architetti, Consiglio Nazionale dei Geologi e Legambiente hanno lanciato una petizione sul sito www.dissestoitalia.it, chiedendo al Governo Renzi di sbloccare le risorse disponibili per gli interventi di manutenzione e prevenzione del rischio, senza attendere l'autunno per correre ai ripari.

Il Governo ha risposto con la pubblicazione del D.L. n. 91/2014 che, in realtà, non sblocca fondi ma offre, teoricamente, la possibilità di poter procedere più speditamente nell'utilizzare le risorse attualmente disponibili per l'esecuzione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio nazionale.

Entro 15 giorni dall'entrate in vigore del D.L. n. 91/2014, i commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, dovranno completare tutte le operazione per il passaggio di consegna delle loro funzioni ai Presidenti delle Regioni, che potranno accettare l'incarico (senza alcun compenso) o nominare un commissario ad acta.

In tal senso, più che di un passo in avanti per lo sblocco di situazioni cristallizzate, sembrerebbe solo l'ennesimo spostamento di poltrone. Il DL prevede, tra le altre cose, la possibilità per le attività di progettazione degli interventi, per le procedure di affidamento dei lavori, per le attività di direzione dei lavori e di collaudo, nonché per ogni altra attività di carattere tecnico-amministrativo connessa alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione dei lavori, ivi inclusi servizi e forniture, di avvalersi oltre che delle strutture e degli uffici regionali, degli uffici tecnici e amministrativi dei comuni, dei provveditorati interregionali alle opere pubbliche, nonché della società ANAS S.p.A., dei consorzi di bonifica e delle autorità di distretto.

Non farà, dunque, piacere ai liberi professionisti sapere che le spese per le suddette attività di progettazione saranno ricomprese nell'ambito degli incentivi del 2% per la progettazione di cui all'articolo 92, comma 5, del D.Lgs. n. 163/2006, di cui si è tanto discusso negli ultimi giorni.

Un altro aspetto interessante del provvedimento riguarda l'autorizzazione rilasciata dal Presidente della Regione che sostituirà tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento necessario per l'esecuzione dell'intervento. Sono, tuttavia, fatti salvi i pareri e gli atti di competenza del Ministero dei beni e attività culturali, per i quali è previsto il meccanismo del silenzio assenso decorso il termine di trenta giorni dalla richiesta.

Abbiamo chiesto al Presidente dei Geologi Italiani Gian Vito Graziano cosa pensa del nuovo provvedimento normativo. "Il problema della mitigazione del rischio idrogeologico - ha risposto il numero uno dei Geologi italiani - è sin troppo complesso per poter essere affrontato solo a colpi di decreti, soprattutto quando non si ha una visione organica di come affrontarlo. Se non si ha ben chiara, infatti, la necessità di costituire una filiera di norme, di responsabilità, di chi fa che cosa, si andrà avanti con modifiche che non mutano nella sostanza lo stato di inerzia delle cose".

Definizione di una legge organica
"Fin tanto che non si rimetterà mano ad una legge organica di difesa del suolo, che contempli risorse, informazione, competenze e snellimento delle procedure, qualunque strategia, per quanto buona, sarà vanificata dalla sovrapposizione di competenze".

Più poteri ai Presidenti delle Regioni
"Anche in questo caso il passaggio di funzioni dai commissari straordinari ai Presidenti di Regione non mi sembra che cambi le cose, almeno nelle attribuzioni, ma ha l'indubbio vantaggio di tentare di superare l'ormai inaccettabile ripetuto ricorso ai commissariamenti, una strategia che pone tristemente in evidenza l'incapacità di far funzionare la nostra macchina politica e amministrativa, per rimettere la responsabilità del fare in capo a figure politiche ben precise, sulle quali i cittadini potranno poi esprimere il loro consenso o il loro dissenso".

Niente più alibi
"Il ripetersi ormai frequentissimo di eventi franosi e alluvionali ad ogni pioggia solo un po' più intensa non concede più alibi alla classe politica, per cui spero che questo provvedimento, in un campo così delicato e strategico per l'economia e per la sicurezza, dia almeno l'opportunità ai cittadini di fare finalmente delle valutazioni politiche rigorose".

Il Presidente Graziano ha concluso con l'augurio che "la possibilità per i Presidenti di Regione di emanare atti e provvedimenti abilitativi per l'esecuzione degli interventi non si traduca in scorciatoie di alcun genere, se non quella dell'esigenza primaria di mettere in sicurezza un territorio gravemente malato. In questa direzione, proprio per scongiurare derive di qualsiasi genere, auspico che l'Unità di missione proposta dal Governo Renzi sappia svolgere il giusto ruolo di cabina di regia e di coordinamento".

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