Codice dei contratti: I punti del nuovo testo di legge delega predisposto dalla Commissione

Al seminario “New public real estate management” del 26 giugno scorso organizzato dalla Sda Bocconi di Milano, il viceministro alle Infrastrutture e segreta...

01/07/2014
Al seminario “New public real estate management” del 26 giugno scorso organizzato dalla Sda Bocconi di Milano, il viceministro alle Infrastrutture e segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini ha spiegato che, dopo le due vicende sul Mose ed Expo, il governo intende approvare il nuovo codice degli appalti entro il primo semestre del 2015.
Ricordo che il viceministro Nencini guida già dall’inizio del mese di maggio una commissione del Ministero delle Infrastrutture sulla predisposizione di un testo di legge delega per il recepimento delle nuove direttive europee 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE e per la totale riscrittura delle norme sugli appalti.

In verità al lavoro di tale commissione si aggiungono alcune proposte che l’Autorità per la vigilanza, sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Ance, Itaca e Rete professioni tecniche hanno presentato nel corso delle audizioni informali sulla revisione della normativa degli appalti pubblici svoltesi lunedì 16 giugno in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati in vista del recepimento delle nuove direttive europee.
Dall’intervento del viceministro Nencini al citato seminario, sembra che il lavoro della Commissione, di cui non sono stati resi noti neanche i nominativi dei componenti, sia stato definito, per lo meno per quanto riguarda la legge delega e che il testo della stessa sia già pronto per essere approvato dal consiglio dei Ministri entro la fine del mese di luglio

"Riscriveremo il codice degli appalti entro il 2015. Fino dalla prossima settimana avremo lo schema di delega e una griglia dei punti cardinali cui il nuovo codice si ispirerà. Inizieremo quindi incontri con i rappresentanti delle associazioni competenti e delle istituzioni prima di scrivere la nuova normativa”.
Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario del PSI, Riccardo Nencini, dopo che si è riunita il 29 giugno al Ministero del Trasporti a Roma la Commissione di studio per l’elaborazione del nuovo Codice dei contratti pubblici sotto la presidenza del vice ministro stesso.
La Commissione seguirà le linee guida indicate da Nencini ed anticipate dallo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri con “radicale revisione della normativa attuale in tema di contratti pubblici in coerenza con le tre nuove direttive comunitarie”. Nencini ha, poi, proseguito precisando che: "sarà un codice snello, anglosassone: semplificazione per le imprese, tutela degli interessi sociali, attenzione alle piccole e medie imprese, ai profili ambientali, possibile inserimento del débat public,qualificazione delle imprese subappaltatrici, trasparenza”.
L’inizio dei lavori della Commissione è stato incentrato sulla definizione dei criteri di delega al Governo per la definizione dell’attuazione delle nuove direttive europee, "che già evidenzieranno rilevanti novità rispetto all’attuale testo".

Successivamente all’approvazione del testo della legge delega, la stessa commissione presieduta sempre da Nencini procederà alla stesura del decreto legislativo.
Il viceministro, al citato seminario del 26 giugno scorso, ha tenuto a precisare ''il codice italiano doveva essere rivisitato, a prescidendere'' dalla direttiva Ue in materia ''che va recepita entro il 2016''. Il nuovo codice degli appalti dovrà garantire ''più trasparenza, prevedere norme anticorruzione e favorire la concorrenza''. Inoltre, dovrà essere più snello di quello in vigore e ''l'idea è di stare in 1/3 dell'articolato attuale (n.d.r.: dunque in circa 200 articoli al posto dei 600 rilevabili tra l’attuale Codice dei contratti ed il relativo Regolamento)'.
Tra le norme, poi, verrà inserita una ''qualificazione delle imprese e dei subappaltatori''. Bisogna creare 'un sistema che consenta l'accesso alle gare alle imprese che hanno un maggiore taglio di innovazione, che spesso sono prive di esperienza e vengono escluse''.
Nencini ha indicato anche altre misure che il nuovo codice dovrà contemplare: tra cui il rafforzamento del partenariato pubblico-privato, la tracciabilità delle transazioni finanziarie e la riforma del sistema sanzionatorio. Quest'ultimo, infatti, ''in questo momento è sbilanciato sulla fase di aggiudicazionie dei contratti'' mentre c'è poco sui passaggi successivi. Nencini ha lanciato anche la ''proposta di una norma sulle lobby'' per ''rendere di pubblico dominio il lavoro del lobbista''.

Infine, il viceministro ha citato il decreto del governo sulle stazioni appaltanti che, secondo alcuni dati citati dallo stesso Nencini, in Italia sarebbero tra 21mila e 38mila: ''Si tratta di cifre esagerate che provocano un deficit nei controlli e grande burocrazia''.In Italia nelle gare di appalto c'è un problema ''di deroghe e varianti: il decreto sulla P.A. già assegna il controllo delle varianti alle autorità anticorruzione, mentre le deroghe vanno previste solo per casi assolutamente non prevedibili come le calamità naturali. Che Expo appartenga a questa categoria ne dubito, perché le date di inizio e di fine erano chiare''.
Riferendosi all'Expo Nencini ha, poi, affermato: "Expo ha previsto circa 80 deroghe alle gare d'appalto originarie, che hanno consentito l'abbattimento del controllo e della vigilanza e soprattutto hanno consentito gare ad assegnazione diretta che altrimenti non ci sarebbero state''.
Per ultimo Nencini rispondendo a una domanda sul decreto-legge del governo che ha assegnato poteri speciali al presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone ha detto. “Ho incontrato Raffaele Cantone qualche giorno fa e l'ho trovato preoccupato per la mole di lavoro ma allo stesso tempo deciso. Ci sono tutte le condizioni per confermare il termine dei lavori nelle date previste: i poteri affidati a Cantone sono di ausilio al rispetto dei tempi. La funzione di controllo e' il tentativo di spingere per il rispetto del crono programma''.

A cura di Gabriele Bivona
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