Architetti di Roma e Inarcassa, proposta modifica al Regolamento di Previdenza

Mentre in molte città d'Italia comincia ad infuriare lo scontento verso i risultati e l'utilità del proprio Ordine professionale, ne registriamo uno che negl...

26/09/2014
Mentre in molte città d'Italia comincia ad infuriare lo scontento verso i risultati e l'utilità del proprio Ordine professionale, ne registriamo uno che negli ultimi giorni si è distinto per aver preso una posizione netta nei confronti di quello che è probabilmente il problema più grande dei liberi professionisti architetti e ingegneri: la previdenza.

Non c'è professionista che non conosca gli effetti della riforma Inarcassa che nel passaggio al metodo contributivo e la sostenibilità a 50 anni, sta mietendo vittime in tutta Italia. Ma, nonostante le palesi difficoltà dei professionisti che, vuoi per una crisi economica senza precedenti e per un mercato sempre più distante dalle logiche normali di un Paese civile sta degenerando trasformando il malcontento iniziale in una vera e propria protesta, nessun Ordine professionale ha preso posizione nei confronti di questa riforma. O quasi.

Da segnalare la prima vera presa di posizione, partita dall'Ordine degli Architetti di Roma che lo scorso 15 settembre ha approvato un documento in cui propone di avviare un dialogo con gli organi direttivi e rappresentativi di Inarcassa affinché si possano prendere provvedimenti concreti volti a:
  • una riforma del Regolamento di Previdenza del 2012, nel senso di un'effettiva equità delle prestazioni, dignità di vita dei professionisti e sostenibilità della cassa;
  • una gestione del patrimonio formulata secondo parametri certi e condivisi, per la quale gli organi direttivi siano chiamati a rispondere in rapporto alle proprie responsabilità;
  • una gestione trasparente e democratica, coerente a quanto stabilito dalle leggi nazionali che regolano tale obbligo per le pubbliche amministrazioni, così come previsto dallo Statuto di Inarcassa, impegnandosi, nel contempo, a rimuovere ogni eventuale ostacolo alla sua completa attuazione;
  • una gestione coerente agli scopi statutari e alle finalità previdenziali e assistenziali della Cassa, a cui siano subordinate politiche di sostegno strutturale al lavoro professionale di architetti e ingegneri attuate in sinergia con gli Iscritti anche attraverso il raccordo operato dagli Ordini professionali.

Ogni obiettivo e conseguente azione dovrà rispettare i seguenti principi:
  1. Il diritto a un trattamento previdenziale equo (fra generazioni, redditi, generi e oneri richiesti), adeguato, degno e sostenibile, secondo principi proporzionali e solidaristici;
  2. Il diritto alla partecipazione democratica attraverso l'accessibilità agli atti, intesa come trasparenza, pubblicità e facilitazione alla comprensione degli stessi, e alla rappresentanza attraverso dinamiche di ascolto e dialogo con gli Iscritti, alternanza di governo e rispetto del mandato ricevuto.

L'Ordine degli Architetti di Roma ha proposto una serie di azioni:
  • Assemblee informative e consultive, in cui gli Iscritti acquisiscano informazioni in merito ai meccanismi elettorali, possano presentare le proprie osservazioni e ascoltare la pluralità di voci esistenti sulla riforma in atto e sul funzionamento e la gestione di Inarcassa;
  • Istituzione di tavoli permanenti di lavoro con gli Iscritti che vogliono proporsi parte attiva;
  • Definizione di un programma condiviso con gli Iscritti e con le associazioni di Iscritti e sostegno alle iniziative finalizzate all'attuazione di tale programma;
  • Dopo le elezioni, organizzazione di Assemblee, in occasione di ogni CND, in cui i Delegati siano chiamati ad informare puntualmente gli Iscritti di quanto discusso e deciso da loro in prima persona e dai vertici di Inarcassa;
  • Diffusione delle informazioni prodotte nel corso di tali eventi tramite sito web e newsletter.

In via preliminare, coerentemente con i principi enunciati e al fine di raggiungere gli obiettivi preposti, si propongono una serie di punti programmatici, da implementare e calibrare attraverso il confronto con gli Iscritti e l'approfondimento degli atti inerenti il funzionamento di Inarcassa: Entrando nel dettaglio nella riforma del Regolamento di Previdenza del 2012 è stato proposto:
  • una revisione della contribuzione obbligatoria minima, al fine di renderla adeguata alla capacità contributiva della categoria;
  • il collegamento, secondo parametri certi e chiari, tra la prestazione previdenziale e il rendimento degli investimenti, quale leva che agisce in maniera rilevante sulla prestazione;
  • la garanzia di una pensione minima equa e adeguata secondo principi solidaristici per tutti gli Iscritti, valutando altresì misure volte a incrementare la prestazione secondo le opportunità fornite dall'extrarendimento ottenibile dagli investimenti;
  • la verifica del contributo di solidarietà delle pensioni attuali;
  • la riduzione delle sanzioni amministrative;
  • la possibilità di cessione del credito vantato da Amministrazioni pubbliche a copertura dei contributi dovuti a Inarcassa.

Pur apprezzando questa vera e propria presa di posizione, mi chiedo:
  1. se i vertici Inarcassa saranno disponibili ad ascoltare le richieste provenienti dalla base o se sordi proseguiranno verso la loro strada che certamente non condurrà i professionisti verso lidi prosperi e rigogliosi;
  2. cosa ne penseranno i delegati Inarcassa di questa proposta?

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