Architetti: semplificare il mercato per garantire trasparenza e legalità

"Facciamo nostro l'allarme lanciato dal Presidente della Corte dei Conti sull'eccesso di leggi come causa di corruzione: al Paese serve procedere verso la se...

24/11/2014
"Facciamo nostro l'allarme lanciato dal Presidente della Corte dei Conti sull'eccesso di leggi come causa di corruzione: al Paese serve procedere verso la semplificazione, necessaria proprio per garantire il rispetto della legalità e la trasparenza. Per quanto riguarda il mercato dei Lavori pubblici, serve una legge che, recependo la nuova direttiva comunitaria in materia di appalti, punti proprio alla semplificazione ed alla trasparenza, ad una ulteriore apertura, alla valorizzazione delle capacità professionali ed al rilancio dell'istituto del concorso, quale elemento prioritario di selezione dei progetti per la realizzazione di qualità, così come avviene nella gran parte dei Paesi europei".

Lo ha affermato il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C., in riferimento alla denuncia del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri che nel corso della lectio magistralis "Corruzione, ineguaglianze e sviluppo", alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione ha affermato che l'eccesso di legiferazione in Italia è spesso la causa della corruzione, ammettendo che "La burocrazia è colpa soprattutto del legislatore. Così come un eccesso di leggi causa la corruzione. Il funzionario interviene in modo capzioso per accelerare o rallentare un procedimento e la legge gli dà questo potere. Ci si avvale della complessità del procedimento per intervenire a facilitarlo chiedendo qualcosa in cambio. Inoltre, alla legislazione nazionale, caratterizzata dall'applicazione esagerata del garantismo, si è poi aggiunta quella europea".

Il Presidente Squitieri ha anche ammesso che è proprio nei momenti di forte crisi economica che il fenomeno della corruzione diventa dilagante. "Quando si è in crisi infatti il governo adotta linee di riallocazione delle risorse, di riduzione e razionalizzazione delle spese. Nel momento in cui si adottano tali provvedimenti immediatamente si avviano linee tese ad eludere questo tipo di impostazione".

Interessante è anche l'accostamento della corruzione con l'attrazione dei capitali esteri. "La corruzione è anche un problema di immagine che mina la credibilità di un paese". Anche se, in realtà, forse il problema principale è rappresentato dalla forte burocratizzazione del Paese e dalle sua instabilità normativa (vedi ad esempio il settore fotovoltaico).

Le parole di Squitieri sono state da inspirazione al CNAPPC che ha parlato di semplificazione normativa e sburocratizzazione del Paese. "La semplificazione - ha affermato il CNAPPC - non deve, però, diventare mai un boomerang che si ritorce contro la legalità. Ci lasciano, infatti, alquanto perplessi le norme dello Sblocca Italia che - avendo proprio come fine lo snellimento burocratico - alzano a 5,2 milioni di euro l'importo degli appalti per i quali non è necessaria una gara".

"Lo ribadiamo - ha concluso il CNAPPC - gli appalti urgenti, gli interventi di rigenerazione e di bonifica devono sempre essere accompagnati da un sistema di controlli in modo da garantire ed incentivare il più totale rispetto della trasparenza e della regole, prevenendo, così, ogni forma di corruzione".

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