Professioni: la RTP avvia il confronto col Ministro Orlando

Ricevo e pubblico l'ultimo comunicato della Rete delle Professioni Tecniche (RPT) in merito ad un recente incontro con il Ministro della Giustizia Andrea Orl...

03/11/2014
Ricevo e pubblico l'ultimo comunicato della Rete delle Professioni Tecniche (RPT) in merito ad un recente incontro con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando. L'incontro è stato l'occasione per presentare e illustrare al Ministro un documento congiunto sui temi che i professionisti tecnici considerano più urgenti.

L'aspetto certamente più interessante dell'incontro è la volontà delle professioni tecniche di interfacciarsi in maniera unitaria al mondo della politica. "Una voce unica che possa finalmente far sentire il proprio urlo di disperazione". Almeno è questo che mi sarei aspettato. Il comunicato della RPT non sembra, invece, interessarsi del disagio e della disperazione che vivono quotidianamente i liberi professionisti e racconta persino come i nostri rappresentanti nazionali abbiano accolto qualsiasi provvedimento normativo, anche se dannoso per i propri iscritti, senza opporre alcuna barricata.

L'incontro, sebbene evidenzi al Ministro Orlando alcuni dei problemi che affliggono la libera professione tecnica, utilizza la stessa flemma che da anni i rappresentanti nazionali provano a impiegare nel dialogo con i politici di turno. E anche questa volta il politico di turno ha "recepito l'importanza e annunciato l'immediata apertura di alcuni tavoli di lavoro".

L'incontro è servito a parlare:
  • della società tra professionisti, vero e proprio flop della riforma delle professioni;
  • dei compensi dei periti e dei consulenti tecnici nominati dal giudice
  • delle problematiche inerenti le elezioni dei consigli territoriali (pensate che oggi ai liberi professionisti possa importar qualcosa?);
  • dell'assicurazione professionale obbligatoria;
  • del Testo unico degli ordinamenti professionali, forse uno dei temi più interessanti dell'incontro;
  • dell'organizzazione delle istituzioni ordinistiche alla luce dell'abolizione delle province (anche qui credo che il commento dei professionisti sarebbe verso un'abolizione degli ordini piuttosto che di una ridefinizione della loro organizzazione);
  • della definizione di un processo standard che caratterizza la prestazione, tema fondamentale che personalmente assocerei ad una indicazione di massima di un minimo tariffario;
  • della questione dei codici deontologici.

Non si è, invece, parlato di quelli che forse rappresentano le vere problematiche che i professionisti vivono giornalmente e che riassumerei nei seguenti punti:
  • il problema dei ribassi nelle gare di lavori pubblici;
  • l'assenza di riferimenti tariffari che possano assicurare una dignità alla professione;
  • l'assenza di tutela nei rapporti con i privati per il pagamento dei compensi;
  • il problema delle competenze professionali e di una precisa definizione delle stesse;
  • il problema della formazione professionale che, così com'è rappresenta solo un business a favore degli ordini professionali e non un'occasione di miglioramento continuo.

Certamente si potrebbero indicare numerosi altri punti che lascio però al dibattito interno al portale, pregandovi come sempre di evitare discorsi di natura politica e utilizzando un linguaggio congruo alla professione che rappresentate. Di seguito il comunicato della RPT.

Comunicato Rete Professioni Tecniche
"L'incontro - ha affermato Armando Zambrano, Coordinatore della RPT - ci ha offerto l'occasione per ribadire al Ministro Orlando che, sebbene la riforma delle professioni regolamentate abbia avuto un approccio a tratti ideologico, noi della Rete abbiamo sempre condiviso gli aspetti principali del disegno riformatore. Persino di quelli che hanno comportato oneri gravosi e aggiuntivi per i professionisti. Noi, insomma, a differenza di altri, non abbiamo eretto barricate".

"Al contrario - ha proseguito Zambrano - nel sostenere il processo riformatore, riteniamo che siano necessari ulteriori interventi normativi, sia di "contorno" sia specifici delle singole professioni. Riteniamo che i professionisti debbano adeguare il proprio ordinamento ad una società e una economia aperte, lasciando inalterata la qualità delle loro prestazioni a tutela della sicurezza dei cittadini. Tutela resa oggi difficile dall'attuale quadro normativo, non sempre coerente. A questo proposito, abbiamo illustrato al Ministro Orlando le questioni ancora aperte che meritano un intervento chiaro e urgente".

Uno dei temi "caldi" per i professionisti tecnici italiani è quello delle STP (Società tra Professionisti). "Le professioni aderenti alla Rete - ha detto Leopoldo Freyrie, Presidente degli Architetti - sono sempre state convinte sostenitrici delle società tra professionisti. Soprattutto perché rappresentano l'unica opportunità che hanno i giovani di competere con le società di capitali. Ma diverse questioni restano irrisolte, come, ad esempio, quella relativa alle società tra professionisti multidisciplinari. In generale, a oltre un anno dall'entrata in vigore del Dm 34/2013, le disposizioni che regolano la costituzione delle STP appaiono inadeguate. Non a caso ne sono nate poco più di trecento. Serve un intervento che modifichi e integri la loro disciplina. Inoltre, è indispensabile che i soggetti attivi nel mercato e che seguono altre forme societarie siano sottoposti agli stessi adempimenti delle STP. In caso contrario, continuerebbe a restare inceppato il meccanismo di concorrenza".

Una questione che si trascina da tempo è quella relativa al compensi dei periti e dei consulenti tecnici nominati dal giudice. "Prendiamo atto con soddisfazione - ha affermato Maurizio Savoncelli, Presidente dei Geometri - dell'impegno del Ministro Orlando di mettere mano ad un provvedimento atteso da tempo. La legge prevede, infatti, che i compensi dei consulenti tecnici siano aggiornati sulla base dell'aumento del costo della vita. Dal 2002, però, tale adeguamento non è mai stato praticato. Gli Uffici del Ministero della Giustizia, cui va il nostro ringraziamento - continua Savoncelli - hanno già fatto un grande lavoro sul testo del provvedimento. A questo punto ci auguriamo che con l'impegno preso dal Ministro Orlando si riesca a chiudere finalmente il percorso avviato".

La RTP, poi, ha sottoposto al Ministro Orlando tutta una serie di problematiche inerenti le elezioni dei consigli territoriali, in relazione alle disposizioni del Dpr n.169 dell'8 luglio 2005. "Abbiamo illustrato al Ministro alcune evidenti criticità - ha spiegato Giampiero Giovanetti, Presidente dei Periti industriali - Ad esempio, attualmente la normativa prevede un termine minimo per indire le elezioni ma non un termine massimo: ciò dà adito a contestazioni, ricorsi e iniziative giudiziarie. Sarebbe opportuno, quindi, prevedere anche un termine massimo. Inoltre, a differenza di quanto accade ora, riteniamo che in occasione delle elezioni, se alla prima votazione non è stato raggiunto il quorum, le schede votate debbano concorrere ai fini del calcolo del quorum della successiva votazione. Poi c'è la questione relativa alla trasmissione della scheda elettorale che deve avvenire via fax: chiediamo che si possa utilizzare la casella di posta certificata. Altro intervento necessario è la riduzione del numero dei componenti dei consigli territoriali, decisamente ridondante. Infine, allo scopo di rendere più coerente il quadro complessivo, abbiamo chiesto al Ministro di estendere l'applicazione del Dpr 169/2005 a quelle professioni (Geometri, Periti agrari e Periti industriali) che pur aderendo alla nostra Rete devono rispondere ad un decreto legislativo che risale al '44".

Tra i temi più sentiti dai professionisti tecnici italiani c'è senza dubbio quello relativo all'assicurazione professionale obbligatoria. "Tale obbligo - ha precisato Andrea Sisti, Presidente degli Agronomi - è stato introdotto in un contesto normativo lacunoso che ha reso l'adempimento assai problematico. Tanto per cominciare, all'obbligo per il professionista di stipulare un'assicurazione non corrisponde un obbligo analogo da parte delle compagnie assicurative. Queste, se lo ritengono poco conveniente, possono rifiutarsi di farlo. L'esperienza concreta, poi, ha fatto emergere tutta una serie di problematiche relative alla validità della garanzia e alle cause tipiche di esclusione. In questo senso, la Rete ritiene sia necessario intervenire sulla norma perché preveda un regolamento di attuazione in cui siano chiaramente determinate le caratteristiche della polizza e le modalità di adempimento. Chiediamo, ad esempio, che siano possibili forme collettive di polizza che consentirebbero di proteggere meglio il singolo professionista".

Molto atteso, poi, dai professionisti tecnici è il Testo unico degli ordinamenti professionali. "In larga parte le professioni dell'area tecnica - ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente dei Geologi - hanno ordinamenti che risalgono agli anni '20 e '30. Ciò rende molto complicata, considerando le norme abrogate, la composizione del quadro normativo. Per questo riteniamo che sia improcrastinabile l'emanazione del Testo unico".

Un intervento del Governo che ha un impatto sull'organizzazione dei professionisti è l'abolizione delle province. "Questa iniziativa governativa - ha detto Lorenzo Benanti, Presidente dei Periti agrari - comporta la necessità di definire ex-novo l'ambito territoriale ottimale per le istituzioni ordinistiche. A questo proposito è necessario definire criteri specifici che tengano conto del bacino degli iscritti, dei costi economici di gestione, dei collegamenti con gli organi di giustizia. Su questo la Rete chiede al più presto un provvedimento da parte del Governo".

Sulla questione degli standard professionali è intervenuto Armando Zingales, Presidente dei Chimici. "L'obbligo per il professionista di pattuire il compenso col cliente al momento dell'incarico, previa presentazione di un preventivo, riduce l'asimmetria informativa tra professionista e committente. Tale asimmetria sarebbe ulteriormente ridotta se il cliente potesse conoscere il processo standard che caratterizza la prestazione. A questo proposito, la Rete chiede un intervento che armonizzi la disciplina e affidi agli Ordini il compito di definire i suddetti standard".

Il documento illustrato al Ministro Orlando, infine, affronta anche la questione dei codici deontologici. "I Consigli nazionali - ha spiegato Carla Brienza, Presidente dei Tecnologi alimentari - hanno provveduto alla revisione e all'aggiornamento dei codici deontologici delle rispettive professioni. Tuttavia, non tutti gli ordinamenti affidano ai Consigli nazionali la potestà esclusiva e vincolante in materia di revisione e aggiornamento, lasciando agli Ordini e Collegi territoriali un'autonomia di recepimento che rischia di creare disomogeneità nell'applicazione e nella definizione della norma deontologica. La Rete, dunque, chiede un intervento normativo che attribuisca formalmente ai Consigli nazionali degli Ordini e Collegi professionali la potestà esclusiva sul tema, con efficacia vincolante nei confronti degli Ordini e Collegi territoriali".

"Le numerose proposte avanzate - ha dichiarato Armando Zambrano al termine dei lavori - dimostrano come la Rete sia intenzionata ad avviare col Governo un confronto costruttivo sui temi che riguardano il mondo delle professioni. Devo dire che, a questo proposito, il Ministro Orlando ci ha offerto la piena disponibilità. Saranno avviati immediatamente ben quattro tavoli di lavoro su Testo unico, Dpr 169, STP e la riorganizzazione degli ordini su base territoriale in seguito all'abolizione delle province. Inoltre, sulle tariffe degli CTU il Ministro ha promesso l'avvio di un confronto".

"Esprimiamo soddisfazione per l'incontro e siamo certi - ha concluso Zambrano - che questo confronto permanente ci consentirà di analizzare con attenzione tutte le problematiche e trovare le soluzioni più opportune".

All'incontro con il Ministro Orlando, in rappresentanza della Rete delle Professioni Tecniche erano presenti i presidenti di tutti gli Ordini aderenti:
Armando Zambrano (Coordinatore della RPT e Presidente degli Ingegneri), Leopoldo Freyrie (Presidente degli Architetti), Armando Zingales (Presidente dei Chimici), Andrea Sisti (Presidente degli Agronomi e Forestali), Gian Vito Graziano (Presidente dei Geologi), Maurizio Savoncelli (Presidente dei Geometri), Lorenzo Benanti (Presidente dei Periti Agrari), Giampiero Giovanetti (Presidente dei Periti industriali) e Carla Brienza (Presidente dei Tecnologi alimentari).

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