Regione Sardegna, Oice: bene il dietrofront sui consulenti esterni

La precisazione fornita dall'Assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna Paolo Maninchedda sembra aver calmato una situazione che ha rischiato di div...

28/01/2015
La precisazione fornita dall'Assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna Paolo Maninchedda sembra aver calmato una situazione che ha rischiato di diventare pericolosa.

Dopo aver previsto nel disegno di legge per la Finanziaria 2015 la prossima presentazione di un Ddl che avrebbe azzerato le consulenze esterne per lo studio, la progettazione e l'attuazione delle opere pubbliche di competenza regionale, era scattata una vera e propria rivolta dei liberi professionisti dell'area tecnica, già maltrattati e offesi da alcuni ultimi episodi (leggi articolo). Pronta era arrivata anche la critica del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e dell'OICE (leggi articolo) che fortunatamente ha portato all'immediato dietrofront dell'assessore Manichedda, la conseguente ammissione dell'infelice espressione contenuta nel ddl e all'invio di una lettera al CNI in cui si precisa l'intendimento di non volere rinunciare all'apporto delle categorie professionali esterne, come quella dei progettisti (leggi articolo).

Dopo il commento del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, è arrivato quello dell'OICE, soddisfatto per la precisazione data dalla Regione Sardegna. "Non possiamo che apprezzare il chiarimento fornito dalla Regione - ha detto il Vice Presidente Maurizio Boi - che ha parlato di una pura e semplice razionalizzazione di funzioni. Vigileremo senz'altro sul percorso di questo processo organizzativo nell'auspicio che alle parole seguano i fatti così come sono stati rappresentati. La cosa fondamentale è che l'Amministrazione abbia chiaro che la centralità del progetto che OICE sostiene da venti anni come perno per il rilancio della qualità dell'opera passa innanzitutto da una accurata programmazione degli interventi e da studi di fattibilità seri e dettagliati. La progettazione interna può essere di qualità se le risorse professionali sono adeguate e hanno tempo disponibile per progettare secondo gli standards qualitativi richiesti dalla normativa; diversamente il ricorso al mercato è l'unica strada che garantisce qualità e tempi certi".

Interessante è stata la precisazione dell'OICE sul ruolo dei tecnici della Pubblica Amministrazione e sul fatto che questo dovrà essere definito all'interno del ddl 1678 che recepirà le nuove direttive sugli appalti pubblici. "Ogni altra impostazione sul ruolo dei tecnici delle Amministrazioni dovrà essere affrontata nel ddl 1678 che detta le regole per il recepimento delle direttive europee e nei relativi decreti delegati, nel rispetto dei principi di concorrenza, non discriminazione ed efficienza, garantendo sempre la qualità e l'accesso al mercato dei progettisti esterni".

Concludo rilevando come, ancora una volta, in Italia non si è capita l'importanza della progettazione e che se non fosse stato per l'intervento del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dell'OICE, avremmo assistito ad un nuovo caso di mortificazione delle professioni tecniche.

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