Expo 2015: Anac chiede chiariamenti per affidamento diretto a Eataly dei servizi di ristorazione

Expo e Eataly, dubbi sulla legittimità dell'affidamento diretto e senza gara. E' quanto emerge dalla nota del 7 aprile 2015 inviata da Raffaele Cantone Presi...

10/04/2015
Expo e Eataly, dubbi sulla legittimità dell'affidamento diretto e senza gara. E' quanto emerge dalla nota del 7 aprile 2015 inviata da Raffaele Cantone Presidente dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) al dott. Giuseppe Sala Amministratore delegato di Expo 2015 e con la quale, nell'ambito dei compiti di sorveglianza attribuiti all'Autorità, sono stati avanzati 10 specifici rilievi sull'affidamento diretto e senza gara alla società Eataly di 8.000 mq, 20 ristoranti e 2,2 milioni di pasti da distribuire nell'ambito di Expo 2015 con un importo di ricavi stimato di circa 44 milioni di euro e con royalties fissate nella misura del 5% del fatturato.

I nuovi rilevi fanno seguito alla ricezione dei documenti precedentemente inoltrati da Expo 2015 e nel dettaglio:
  • all'estratto della delibera del Consiglio di Amministrazione del 18 giugno 2013>7li>
  • del contratto di concessione del 18 dicembre 2013 tra Expo 2015 S.p.A. e la Eataly Distribuzione S.r.l.

L'intervento di Cantone è successivo ad un esposto di Piero Sassone, presidente di Icif (Italian Culinary Institute for Foreigners), in cui denuncia presunte irregolarità nell'affidamento diretto e chiede: "Ma è possibile che a Eataly siano stati dati due padiglioni senza gara? Cantone e il Bureau International des Expositions non hanno niente da eccepire?".

E Cantone nell'ultima nota invita Expo 2015, tra l'altro, a chiarire i seguenti aspetti:
  • quali sono le circostanze che hanno portato alla proposta di collaborazione avanzata da Eataly?
  • sulla base di quali valutazioni è stata determinata l'unicità tecnica di Eataly, atteso che non risulterebbe effettuata alcuna preventiva ricerca di mercato?
  • qual è l'importo atteso dei ricavi - indicato solo nel verbale del Cda in 44 milioni di euro - e, di conseguenza, su quali basi sono state determinate le royalties che la concessionaria retrocederà, quantificate nel 5% del fatturato, cui si somma un ulteriore 1% per fatturati sopra i 40 milioni?
  • qual è l'ammontare stimato dei costi correlati alla concessione, essendo prevista la deduzione delle spese per la realizzazione delle celle frigorifere e risultando a carico di Expo gli oneri derivanti dai consumi di elettricità e di acqua?
  • qual è il valore stimato del contratto di concessione da determinarsi ai sensi dell'art. 29 del decreto legislativo 163/2006" che regola gli appalti pubblici?

In pratica a Eataly va il 95% dei ricavi (circa 42 milioni di Euro) mentre con il restante 5% (circa 2 milioni di Euro) Expo 2015 dovrà coprire anche i costi per la realizzazione delle celle frigorifere e per i consumi di elettricità e di acqua.

Ma Cantone aggiunge, anche, che visto che nel contratto è precisato che Eataly potrà organizzare e svolgere specifiche iniziative ed eventi culturali e didattici, volti a valorizzare la propria esperienza, a promuovere e valorizzare il patrimonio enogastronomico nazionale e a diffondere i valori connessi a Expo, "le vantate peculiarità di Eataly non risultano teleologicamente connesse con la prestazione dedotta in contratto, che, per come descritta, consisterebbe genericamente nella ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, ancorché di livello qualitativo elevato".

Ulteriori rilievi riguardano, poi, le mancate indicazioni relative alla regolazione dei rapporti con operatori terzi delle 20 aree regionali con il coinvolgimento di 100 ristoratori, anche nell'ambito del Protocollo di legalità, l'inserimento della clausola per cui il contratto può essere modificato solo su accordo di entrambe le parti che non appare ammissibile trattandosi di un contratto pubblico, la mancanza della previsione, tra le cause di risoluzione per inadempimento e le clausole risolutive espresse, della violazione agli obblighi derivanti dal Protocollo di legalità e, per ultimo, la mancata indicazione delle penali legate al livello del servizio reso, nonostante tra le richiamate caratteristiche di unicità vi sia un'offerta alimentare di qualità a prezzi accessibili.

Duro lo scontro tra Marco Travaglio direttore de Il Fatto Quotidiano e Oscar Farinetti fondatore di Eataly nel corso della trasmissione televisiva "Servizio pubblico". Travaglio spiega: "C'erano anche concorrenti che volevano fare la gara, che però non è stata bandita. A Eataly sono stati dati 8000 mq nel padiglione italiano di Expo perché è amico del premier". Pronta la replica di Farinetti"La prego di non dire che sono amico del presidente del Consiglio; noi siamo persone oneste, non abbiamo mai rubato soldi allo Stato".

In allegato la nota inviata da Cantone a Expo 2015

A cura di Gianluca Oreto - -
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