Osservatorio partite IVA: dal MEF la Sintesi dei dati di aprile 2015

Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha aggiornato con i dati di aprile 2015 l'Osservatorio sulle partite IVA che ...

12/06/2015
Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha aggiornato con i dati di aprile 2015 l'Osservatorio sulle partite IVA che ha messo in luce un leggero incremento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

Entrando nel dettaglio, nel mese di aprile 2015 complessivamente 13.203 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio o al regime forfetario (circa il 28% del totale delle nuove aperture). Ricordiamo che l'opzione dei due regimi era stata prevista dal decreto "milleproroghe" (DL 192/2014) ed è possibile solo per l'anno in corso, mentre da gennaio 2016 resterà in vigore solo il regime forfetario.

Le nuove partite IVA sono state aperte:
  • per il 72,6% da persone fisiche (+2,3%);
  • per il 21,2% da società di capitali (+8,9%);
  • per il 5,4% da società di persone (-12,3%).
Il restante 0,8% è costituito dalle nuove partite IVA di "non residenti" e "altre forme giuridiche".

La flessione di partite IVA di società di persone potrebbe riflettere l'effetto delle recenti norme civilistiche che agevolano l'apertura di società di capitali (a responsabilità limitata).

Ripartizione territoriale
Il 41,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 36,1% al Sud ed Isole; il confronto con lo stesso mese dell'anno scorso fa rilevare le flessioni più marcate nella Valle d'Aosta (-25,5%), in Liguria (-10%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (-9,7%), mentre aumenti significativi si sono registrati in Calabria (+26,6%) e Puglia (+22,8%).

Classificazione per settore produttivo
Una maggiore concentrazione del numero di aperture di partite Iva si è registrata nel commercio (23,1% del totale), seguito dall'agricoltura (12,7%) e dalle attività professionali (12,5%). Rispetto ad aprile 2014, tra i principali settori, gli incrementi più significativi si rilevano nei settori dell'agricoltura (+22,3%), dell'istruzione (+15,3%) e delle "altre attività di servizi" (+11,7%); di contro, mostrano un calo dell'8,5% le attività professionali, del 6% il trasporto e magazzinaggio e del 5,9% il settore sanitario.

Per quanto concerne le persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 64% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 44,7% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 34,4% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto ad aprile dello scorso anno, calano le aperture nella classe dei più giovani mentre aumentano tutte le altre (dal +2,3% della classe tra 36 e 50 anni al +47,6% della più anziana).

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