Banda Larga: 4,9 miliardi di euro per la fase attuativa

Complessivamente saranno 4,9 miliardi di euro i fondi stanziati per l’attuazione del programma operativo del Piano Banda Larga. Dopo l’entrata in vigore d...

12/08/2015
Complessivamente saranno 4,9 miliardi di euro i fondi stanziati per l’attuazione del programma operativo del Piano Banda Larga.

Dopo l’entrata in vigore dell’obbligo per tutti gli edifici di nuova costruzione e ristrutturati di avere la predisposizione per la banda larga, previsto dal Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133 (c.d. Sblocca Italia) convertito dalla legge di conversione 11 novembre 2014, n. 164 che con l'art. 6-ter (Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica) ha aggiunto al D.P.R. n. 380/2001 l'art. 135-bis titolato Norme per l'infrastrutturazione digitale degli edifici, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha approvato il 6 agosto 2015 il programma operativo del Piano Banda Ultra Larga, a cui vengono assegnati da subito 2,2 miliardi di euro, che consentiranno di partire immediatamente con la fase attuativa. Altre risorse, per un ammontare di 1,4 miliardi, saranno conferite al Piano con successivi provvedimenti normativi. Complessivamente è previsto l’impiego di risorse per ben 4,9 miliardi di euro.

Ricordiamo, infatti, che con il nuovo articolo del D.P.R. n. 380/2001 aggiunto dallo Sblocca Italia è stato previsto che tutti gli edifici di nuova costruzione per i quali le domande di autorizzazione edilizia sono presentate dopo l'1 luglio 2015 devono essere equipaggiati con un'infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all'edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete.

Lo stesso obbligo si applica, sempre a decorrere dall'1 luglio 2015, in caso di interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti.

Nella seduta del 6 agosto il CIPE ha inoltre sbloccato alcune infrastrutture strategiche come il terzo Valico di Giovi con un valore di 607 milioni e gli interventi finalizzati al potenziamento di alcuni porti logistici italiani: sono complessivamente stati stanziati 75 milioni finalizzati alla realizzazione degli interventi ferroviari relativi ai porti di Trieste, La Spezia e Genova.

Nello specifico, il Comitato ha assegnato a RFI 14 milioni per i lavori infrastrutturali all’impianto ferroviario di Genova Campasso e 22 milioni per gli interventi ferroviari per lo sviluppo del porto di Trieste e il potenziamento della stazione Campo Marzio e quasi 39 milioni all’Autorità portuale di La Spezia per la prima fase del potenziamento degli impianti ferroviari.

Sempre il 6 agosto, il CIPE si è occupato di infrastrutture autostradali, approvando il nuovo Piano economico e finanziario della Bre.Be.Mi. e prevedendo, al fine di una maggiore integrazione della rete, il completamento entro il 31 gennaio 2017 della interconnessione della A35 con la A4 e l’approvazione del nuovo collegamento Arcisate-Stabio, comprensivo del progetto di sistemazione ambientale della messa a dimora definitiva delle rocce e terre da scavo provenienti dalla realizzazione delle opere.

Il Comitato ha approvato anche lo schema di Contratto di programma per l’anno 2015 e Piano pluriennale degli investimenti 2015-2019 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.A. Gli stanziamenti in favore di ANAS per il Contratto di programma 2015 - parte investimenti, al netto delle riduzioni di legge - risultano quindi pari a 1,115 miliardi di euro.

Sono state approvate poi le rimodulazioni del Fondo di Sviluppo e Coesione, al fine di consentire alle regioni Calabria, Sicilia, Campania di non perdere le risorse comunitarie e rispettare gli impegni di spesa.
Il Cipe ha stanziato 200 milioni per le cooperative e le imprese sociali attraverso il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca.

Il Comitato è stato poi chiamato ad assegnare 25.987.211 milioni di euro per interventi di edilizia pubblica nelle aree del sisma Abruzzo 2009, in questo modo ripartiti:
  • 19,75 milioni per un programma di messa in sicurezza e valorizzazione di beni culturali danneggiati proposto dal MIBACT-Segretariato Regionale Abruzzo, consistente in 55 interventi per un complessivo importo di 56,95 milioni di euro;
  • 6.237.211 milioni per un programma stralcio nel settore dell’edilizia scolastica proposto dall’ufficio speciale per la ricostruzione del cratere, consistente in tre interventi per un importo complessivo di 13.237.211 euro.

Inoltre, il Cipe è chiamato ad approvare la rimodulazione delle somme assegnate al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per l’Abruzzo, il Lazio e la Sardegna con la precedente delibera 135/2012, incrementando di 1 milione di euro la dotazione finanziaria dell’intervento “L’Aquila, istituto S. Maria degli Angeli” e riducendo per lo stesso importo l’intervento “L’Aquila, chiesa di S. Domenico”.

Sempre sul fronte della ricostruzione post-sisma in Abruzzo, il Comitato è chiamato ad approvare, sulla base delle effettive esigenze rilevate dagli Uffici speciali per la ricostruzione, l’assegnazione di risorse per la copertura delle spese a carattere obbligatorio nel territorio del Comune di L’Aquila (29.818.528 euro) e degli altri Comuni del cratere e fuori cratere (15.329.387 euro) per le annualità 2014-2016 per un importo complessivo di 45.147.915 euro.
Queste somme si rendono necessarie per la copertura economica relativa all’assistenza alla popolazione, all’affitto delle sedi comunali, alla manutenzione straordinaria degli alloggi del Progetto C.A.S.E. e M.A.P. e agli interventi di manutenzione sui M.U.S.P., all’attività legata alle macerie, all’indennizzo per beni mobili danneggiati dal sisma e a quello per traslochi e deposito di mobilio.

Il Cipe è chiamato ad approvare la ripartizione tra le Regioni di 30.990.000 euro accantonati sul Fondo sanitario nazionale 2013 per il finanziamento dell’assistenza sanitaria a favore dei cittadini extracomunitari irregolari presenti sul territorio nazionale.

Infine, il Comitato è chiamato ad assegnare alle Regioni, mediante due apposite delibere, le risorse accantonate sul Fondo sanitario nazionale per gli anni 2012 e 2013 (3,1 milioni per ciascun anno), destinate alla prevenzione e alla cura della fibrosi cistica e riguardanti la sola attività di prevenzione e cura, e ha rinviato a una successiva proposta l’assegnazione della restante quota di 1,29 milioni di euro destinata al finanziamento dei progetti di ricerca che saranno valutati positivamente da una specifica Commissione.

A cura di Gabriele Bivona
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