Codice degli appalti e direttive europee: a breve Linee guida ANAC-MIT

Nonostante le anticipazioni del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e a parte qualche dichiarazione nei principali quotidiani, il Parlamento ancora...

23/09/2015
Nonostante le anticipazioni del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e a parte qualche dichiarazione nei principali quotidiani, il Parlamento ancora non sa nulla circa le proposte emendative che il Governo avrebbe pronte sul Disegno di legge delega relativo al recepimento delle Direttive Europee e, quindi, della riforma degli appalti.

E' questo il dato principale che emerge dopo che lo scorso 22 settembre l'VIII Commissione della Camera dei Deputati non ha ricevuto l'emendamento che il Governo aveva promesso di inviare. In realtà, il motivo è abbastanza semplice: sembrerebbe che fino a ieri sera il Ministro Delrio sia stato occupato a trovare un punto di incontro con il Presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone, per trovare un'intesa proprio sull'emendamento.

Mentre è ormai certa l'idea di pervenire ad una normativa più snella, evitando eventualmente il ricorso al regolamento di attuazione e sostituendolo con strumenti più flessibili, e quindi con una sorta di soft law, come avviene nei Paesi anglosassoni, sembrerebbe che il nodo principale da sciogliere sia quello relativo alle responsabilità. Sembrerebbe, infatti, che al di fuori del Parlamento e dell'VIII Commissione, il Ministro delle Infrastrutture e il Presidente ANAC stiano discutendo e abbiano trovato un'intesa sulla stesura delle linee guida che sostituiranno l'attuale Regolamento. La novità dell'ultima ora sta proprio nel fatto che le linee guida non saranno predisposte soltanto dall'ANAC ma anche dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. In questo modo, verrebbero ridimensionati i poteri dell'ANAC e mentre ufficialmente la nuova linea sarebbe stata trovata in piena intesa con Cantone, nutro forti dubbi sulla soddisfazione di quest'ultimo.

Sembra, dunque, che a questo punto il Governo ed i relatori del provvedimento nella giornata di oggi presenteranno gli emendamenti che si aggiungeranno ai 475 già presentati e che saranno discussi dalla Commissione stessa in settimana prossima anche se siamo certi che, vista la composizione dell'VIII Commissione a larga maggioranza PD, tutto si risolverà in pochi giorni con buona pace di tutti coloro che avrebbero voluto una riforma più condivisa.

Il vituperato vecchio Codice con il suo Regolamento andranno in pensione con un DDL delega scritto e riscritto dal Governo, possibilmente approvato con voto di fiducia, con la legge delega che non avrà più passaggi parlamentari e con linee guida discusse tra pochi senza alcun obbligo di interessare gli operatori del settore.

Attendiamo con ansia i nuovi emendamenti nella speranza di non doverli conoscere per vie traverse ma da fonti ufficiali.

A cura di arch. Paolo Oreto
     
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