300 milioni per Scuole innovative: il decreto sulla Gazzetta Ufficiale

Sulla Gazzetta ufficiale n. 239 del 14 ottobre 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’istruzione, delluniversità e della ricerca 7 agosto 2015...

15/10/2015
Sulla Gazzetta ufficiale n. 239 del 14 ottobre 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’istruzione, delluniversità e della ricerca 7 agosto 2015 recante “Ripartizione delle risorse e definizione dei criteri per la costruzione di scuole innovative”.
Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale viene dato il via all'operazione Scuole Innovative-
300 milioni di euro sono le risorse previste dalla Legge 107/2015 (cosiddetta “Buona Scuola”), oggi ripartite tra le Regioni in base ai dati relativi alla popolazione e alla densità scolastica. Per la realizzazione delle nuove scuole, sarà bandito un concorso di idee nel quale i progettisti si potranno confrontare sviluppando nuove proposte architettoniche all’avanguardia e incentivando l’attivazione di un processo partecipato.
Oggi scade il termine entro cui le Regioni devono comunicare al Ministero dell’Istruzione le aree su cui costruire le scuole innovative e diciassette regioni hanno già pubblicato i bandi per raccogliere le manifestazioni di interesse dei Comuni e soltanto tre Regioni non hanno pubblicato i bandi e sono la Sardegna, il Trentino Alto Adige e l’Emilia Romagna.

L’investimento per la costruzione delle scuole sarà fatto con risorse Inail ed il canone sarà sostenuto dal Ministero.
Agli Enti locali restano solo poche spese rilevabili nell’articolo 1 del decreto dove è precisato che le risorse sono destinate a finanziare spese per la costruzione di una nuova scuola. Non sono in ogni caso ammesse e sono quindi a carico dell'ente locale le spese per:
  • indagini preliminari;
  • progettazione;
  • arredi, allestimenti e attrezzature per la didattica;
  • eventuale demolizione dei fabbricati;
  • bonifica dell'area;
  • collocazione temporanea degli alunni durante i lavori.

Nell’articolo 2 del decreto sono, poi, elencati i criteri che le Regioni dovranno tenere in considerazione nella raccolta delle manifestazioni di interesse dei propri enti locali:
  • disponibilità dell’area da parte dell’Ente;
  • ampiezza del bacino territoriale di riferimento;
  • disponibilità di un servizio di trasporto per garantire collegamenti all’utenza;
  • garanzia di apertura al territorio e disponibilità dell’Ente a promuovere la riduzione dei fenomeni di dispersione scolastica:
  • livello di innovazione didattica;
  • ulteriori criteri definiti a livello regionale sulla base delle proprie specificità territoriali.

In allegato le determine regionali ed il decreto

A cura di Ilenia Cicirello
     
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