Fondo famiglia e occupazione: approvati i nuovi criteri proposti dal comitato dei garanti

Puntare su progetti in grado di generare nuovi posti lavoro e un aiuto concreto alle famiglie in maggiore difficoltà. Questo l'obiettivo dei nuovi criteri...

30/12/2015
Puntare su progetti in grado di generare nuovi posti lavoro e un aiuto concreto alle famiglie in maggiore difficoltà.

Questo l'obiettivo dei nuovi criteri per l'assegnazione delle risorse del Fondo Famiglia e Occupazione, approvati oggi dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore Violetta Plotegher.
Grazie ad un attento lavoro del Comitato dei Garanti, che ha seguito sinora l'intero iter di presentazione e approvazione dei progetti, i nuovi principi introdotti ottimizzano la congruenza dei progetti futuri con gli obiettivi e le finalità di utilizzo del fondo e migliorano la gestione delle risorse, anche assicurando un efficiente monitoraggio delle stesse. Si fa esplicito riferimento al coinvolgimento delle realtà del territorio e del privato sociale, da parte delle Province e alla progettazione di interventi che incontrino i nuovi bisogni delle famiglie e per favorire l'occupazione.

La legge regionale 11 luglio del 2014, ha istituito il Fondo per il sostegno della Famiglia e dell'Occupazione, con le risorse ottenute dai rimborsi sui vitalizi. La finalità del fondo è destinare le restituzioni dei consiglieri a favore di progetti e interventi a sostegno della famiglia e dell'occupazione attuati da ciascuna Provincia autonoma, in armonia con le proprie politiche sociali, della famiglia e del lavoro, con particolare attenzione alle fasce più deboli, in base a criteri e modalità individuati dalla Giunta regionale.

In autunno, sulla base di questi criteri e modalità, approvate dall'organo regionale dopo aver sentito l'apposito Comitato dei Garanti a febbraio 2015, sono stati finanziati 16 progetti a favore dell'occupazione e 6 a sostegno delle famiglie in risposta ai bisogni rilevati sui due territori provinciali. La priorità era stata data ai progetti in grado di favorire l'occupabilitá e nuovi posti di lavoro, nonché aiuti concreti alle famiglie, tenendo in particolare considerazione la situazione di quei cittadini poco o per nulla raggiunti da interventi già esistenti.

In seguito alla decisione di Giunta assunta oggi, dal 2016 si considereranno prioritari i progetti immediatamente attivabili ed in grado di generare nuovi posti di lavoro anche se temporanei. Successivamente, verranno presi in considerazione i progetti finalizzati a favorire l'accompagnamento al lavoro. Per quanto riguarda la famiglia, precedenza va ai progetti mirati alla creazione di un aiuto concreto a sostegno delle famiglie in maggior difficoltà (per es. assegno familiare, voucher, servizi, ecc.). Si considereranno inoltre egualmente strategici i progetti finalizzati al sostegno delle funzioni educative e di cura e delle relazioni familiari, con particolare riferimento al sostegno della genitorialità.

"E' importante concentrarsi sugli interventi in grado di rispondere alle concrete esigenze riscontrate sul territorio e che vengono segnalate dalle associazioni dei familiari e dagli operatori della realtà sociale" ha spiegato l'assessore Plotegher commentando la decisione. "E' importante - ha detto - destinare una specifica attenzione alle categorie di destinatari possibilmente poco o per nulla raggiunti da interventi già esistenti. In questo senso, per quanto riguarda l'ambito della famiglia, a fronte della crescente fragilità e vulnerabilità sociale di molti nuclei sul territorio, le azioni di sostegno alla genitorialità sono fondamentali e assolutamente strategiche, anche in ottica preventiva".

Altre novità riguardano la ripartizione delle risorse, da suddividersi in modo tendenzialmente equivalente tra gli interventi destinati all'occupazione e quelli destinati alla famiglia e la modalità di presentazione dei progetti da parte delle Province. Saranno infatti predisposte apposite deliberazioni contenenti le motivazioni relative alla selezione dei progetti e le modalità di eventuale coinvolgimento delle realtà del privato sociale in ottica di massima trasparenza.

Per i progetti futuri si dovrà adottare un modulo uniforme di presentazione al fine di poter meglio valutare l'efficacia e l'efficienza legate all'uso delle risorse, comunque da rendicontare in modo puntuale al 30 aprile di ogni anno. Sarà richiesto, infine, di formalizzare un coordinamento fra gli assessorati che si occupano delle politiche sociali, del lavoro e delle politiche familiari per la selezione dei progetti che rispondono alle priorità e ai criteri identificati. La Regione quantificherà a breve le risorse che metterà a disposizione nel 2016 per i nuovi progetti.

A cura di Ufficio Stampa Regione Trentino Alto Adige
     
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