Meno rifiuti, più riciclo e recupero di energia: ecco il Piano dell’Emilia Romagna

Riciclare entro il 2020 almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico e ridurre al 5% lo smaltimento a partire dal conferimento in disca...

11/01/2016

Riciclare entro il 2020 almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico e ridurre al 5% lo smaltimento a partire dal conferimento in discarica. Questi, in sintesi, gli obiettivi che la Regione si dà con il nuovo Piano per la gestione dei rifiuti.

Obiettivi ambiziosi se confrontati con quelli indicati dall'Europa, di gran lunga inferiori: 60% di raccolta differenziata al 2025 (65% al 2030) e, per quanto riguarda lo smaltimento e il conferimento in discarica, il 10% entro il 2030. Da sottolineare come oggi questa percentuale in Italia sia prossima al 40%.

Un nuovo approccio, dunque, nella gestione dei rifiuti, per produrne di meno, per differenziare e riciclare di più, e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico.

Il Piano delinea un modello di gestione che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio,recupero di energia e, infine, smaltimento in linea con la cosiddetta "gerarchia dei rifiuti" europea. L'attenzione si sposta quindi sulla parte a monte della filiera del rifiuto e non più su quella terminale coincidente con lo smaltimento, affrontando i temi della riduzione del rifiuto, della raccolta e dell'industrializzazione del riciclo. Quest'ultimo aspetto sarà affrontato anche attraverso la promozione di Accordi volontari che consentiranno la valorizzazione delle frazioni di rifiuti differenziati nell'ambito di cicli produttivi locali, favorendo quindi la crescita e lo sviluppo delle aziende locali operanti nel settore della Green Economy.

Già promosso a pieni voti dall'Europa, il Piano stabilisce un nuovo approccio nella gestione dei rifiuti, in continuità con quanto previsto nella legge regionale 16/2015. Uno strumento operativo per arrivare entro il 2020 al raggiungimento degli obiettivi già citati, a cui si aggiungono la riduzione della produzione pro-capite di rifiuti compresa tra il 20% e il 25%, il 73% di raccolta differenziata e l'autosufficienza per lo smaltimento nell'ambito regionale, mediante l'utilizzo ottimale degli impianti esistenti.

Il Piano assegna alla "tariffa puntuale" un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi: il principio è "paghi quanto butti", che punta a premiare i comportamenti virtuosi.

Le azioni concrete che consentiranno di raggiungere gli obiettivi del Piano sono quindi la tariffazione puntuale, gli Accordi di filiera previsti e in parte già sottoscritti, il fondo incentivante previsto dalla legge regionale 16/2015. A ciò si aggiungono le azioni specifiche sul Comune di Bologna e la Provincia di Reggio Emilia, già co-finanziate dalla Regione attraverso il Piano di azione ambientale. Sono previsti solo tre impianti di discarica in Emilia-Romagna, in via prioritaria per i rifiuti speciali, e la cessazione dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati in due degli otto impianti di incenerimento.
 

A cura di Ufficio Stampa Regione Emilia Romagna
     
© Riproduzione riservata
Tag: