Istat: Indici prezzi al consumo gennaio 2016

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Gennaio 2016; l'indice dei prezzi al consumo per le fa...

23/02/2016

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Gennaio 2016; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di gennaio 2016 con la nuova base 2015 sul valore di 99.70 con una piccola variazione negativa rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del  -0,2 % e quella annua del +0,3%. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Gennaio 2016 ed il 14 Febbraio 2016, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2015 del + 0.125000%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.

Il lieve rialzo dell’inflazione è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei Beni energetici non regolamentati (-5,9%, da -8,7% di dicembre) e all’inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica è attenuata dal rallentamento della crescita degli Alimentari non lavorati (+0,6%; era +2,3% il mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% di dicembre).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,2% rispetto a dicembre e aumentano dello 0,3% su base annua (da +0,9% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e registrano un aumento su base annua dello 0,1% (la variazione tendenziale era nulla a dicembre).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato allo 0,225% e l'indice biennale al -0,375%.

L'Istat spiega che, nel mese di gennaio 2016, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Comunicazioni (+0,3%) e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,2%).
Variazioni nulle si sono registrate nei due capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-1,1%), Abitazioni, acqua, elettricità e combistibili (-0,6%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,3%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), Istruzione e Ricreazione spettacoli e cultura (+1,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,0%), Abbigliamento e calzature (+0,5%).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche,  Mobili articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute e Comunicazioni (+ 0,4 % per tutti e quattro).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nel capitolo Altri beni e servizi.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (-1,1%) e Abitazione, acqua elettricità e combustibili (-0,5%).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Venezia, Aosta, l’Aquila e Bolzano (+0,6% per tutte e quattro), Bologna (+0,5%), Napoli, Genova e Trento (+0,4% per tutte e tre), Ancona (+0,3%), Cagliari, Torino e Catanzaro (+0,2% per tutte e tre), Roma (+0,1%), Perugia, Palermo, Milano e Firenze (+0,0% per tutte e quattro), mentre nelle altre città sono tutti negativi e a Potenza e Trieste (-0,2% per tutte e due), e Bari (-0,2%).

I prossimi indici saranno pubblicati il 15 Marzo 2016.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata

Link Correlati

Tassi Istat