Nuovo Codice Appalti e allarme Geologi: mancanza di concorrenza nei servizi tecnici

“Con il Nuovo Codice degli appalti potrebbe finire senza gara ben il 90% del mercato della geologia perché innalza da 40 a 150 mila euro il tetto per la trat...

23/03/2016

Con il Nuovo Codice degli appalti potrebbe finire senza gara ben il 90% del mercato della geologia perché innalza da 40 a 150 mila euro il tetto per la trattativa privata nei servizi di progettazione, riducendo il numero di operatori da invitare da 5 a 3. Dunque ci sarà una mancanza di concorrenza nell’affidamento dei servizi tecnici soprattutto riguardo alla geologia”.

Interviene con decisione sullo schema di decreto legislativo relativo al Nuovo Codice dei contratti Raffaele Nardone, componente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) aggiungendo che “Il nuovo codice degli appalti è frutto dell’ossessione della semplificazione, sembra che lo sviluppo del nostro Paese sia legato ai percorsi di semplificazione che la Pubblica Amministrazione deve mettere in campo. Nell’esprimere piena condivisione dell’impianto politico e culturale del nuovo codice non possono essere sottaciute le forti criticità presenti nel provvedimento”.

Le perplessità di Nardone riguardano anche i progettisti interni alla pubblica amministrazione che “potranno continuare ad essere sprovvisti dell’iscrizione ad un Ordine professionale essendo sufficiente la sola abilitazione e, di conseguenza, non dovranno ottemperare al requisito dell’aggiornamento professionale obbligatorio” ma, anche, la mancanza all’interno del nuovo Codice dei contratti di un capitolo specifico dedicato ai servizi di ingegneria e architettura.

LE CONTRADDIZIONI

 Per quanto concerne le questioni specifiche relative alla geologia, il Consigliere Nardone aggiunge: “Se, l’aver inserito le indagini geologiche già nella fase della progettazione di fattibilità aveva lo scopo di porre a base di gara un progetto di qualità e ridurre le varianti, non si comprende come mai tra gli obiettivi della progettazione non viene posta l’attenzione sulla compatibilità geologica, idrogeologica e geomorfologica” e per quanto concerne i controlli in fase di esecuzione e l’incentivo 2% precisa che: “Nell’articolo specifico  che riguarda i controlli in fase di esecuzione, si parla di verifiche relativamente alle prescrizioni in materia ambientale, paesaggistica, storico-architettonica ecc. ecc., Non si fa nessun riferimento alla verifica del recepimento in fase di esecuzione delle prescrizioni di carattere geologico, geotecnico o idraulico, quasi sempre presenti nei progetti. Auspicavamo che con il trasferimento dell'incentivo del 2 per cento per i dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo, venisse fissato un limite anche sulla progettazione intera”.

I PUNTI DI FORZA DEL NUOVO CODICE

Per i geologi i punti di forza del nuovo Codice dei contratti sono : “Il principio che le gare vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con il superamento del principio massimo ribasso. I progetti andranno a gara con le indagini geologiche già nella fase preliminare; questo aspetto seppur nel principio condivisibile perché mira a ridurre le varianti e a porre a base di gara un progetto di qualità conserva delle insidie e, pertanto, merita il dovuto approfondimento. (Nella fase preliminare, le stazioni appaltanti sono in fase di richiesta dei finanziamenti quindi non ci sono risorse finanziarie sufficienti per adeguate campagne di indagine)”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata