Oice vs Ingegneri (CNI): è scontro sul mercato privato

"Particolarmente sorpresi" sui contenuti delle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano (leggi articolo)...

16/05/2016

"Particolarmente sorpresi" sui contenuti delle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano (leggi articolo).

Comincia in questo modo la nota inviatami dal Presidente dell'Associazione delle società di ingegneria e architettura (OICE), Gabriele Scicolone, con la quale ha voluto commentare le parole del Presidente del CNI e Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche utilizzate in una recente intervista sul Codice degli Appalti, in cui ha affermato "Il nuovo Codice introduce alcune importanti innovazioni rispetto a quello precedente. In linea con le nostre richieste tese a riportare al centro del processo di realizzazione delle opere pubbliche la progettazione, va valutato molto positivamente il divieto di ricorrere all’appalto integrato, così come il fatto che gli appalti relativi ai lavori dovranno essere affidati ponendo a base di gara il progetto esecutivo. Inoltre, è molto positiva la cancellazione dal Codice della norma che avrebbe consentivo alle Società di ingegneria di operare anche nel settore privato senza rispettare vincoli e obblighi a cui devono invece sottostare professionisti e società tra professionisti".

Pronta è arrivata la replica del Presidente OICE Gabriele Scicolone che ha dichiarato "Siamo particolarmente sorpresi dalle dichiarazioni del CNI a conclusione di un’intervista i cui contenuti peraltro sostanzialmente condividiamo. Ma che si possa ancor’oggi sostenere la disparità di applicazione dei vincoli tra società di ingegneria e architettura e società tra professionisti nel settore privato ci sembra anacronistico e non lungimirante. Tale lettura del codice - di cui l'OICE evidenzia invece i pregi nella affermazione della centralità del progetto - è infondata e piuttosto strumentale. Infatti non è stata cancellata alcuna norma di apertura alle società di ingegneria del mercato privato, che è già aperto dal '96: è sufficiente chiederne a Inarcassa, che ha incassato milioni in quote dalle Società di Ingegneria a fronte delle parcelle emesse a committenti privati, o leggere la giurisprudenza sul tema".

Il nodo riguarda, quindi, la legittimità delle società di ingegneria a operare all'interno del mercato privato, problema già affrontato durante l'esame della Legge annuale per il mercato e la concorrenza (c.d. Ddl Concorrenza).

"Esiste nel Nuovo Codice - continua Scicolone - una norma che ricomprende espressamente le Società di Ingegneria all'interno della nozione di "prestatori di servizi di ingegneria e architettura che rendono a committenti pubblici e privati, operando sul mercato" tali servizi".

In riferimento alle dichiarazioni del Presidente degli Ingegneri, il Presidente OICE ha affermato "Ci sembra del tutto stonato sostenere il contrario e creare un rumore di fondo strumentale che distrae dalle battaglie essenziali ponendo l’attenzione su problematica inesistente. Interpretare diversamente la disposizione del decreto 50, avrebbe il solo merito di portare l'Italia davanti alla Corte di Giustizia Europea per violazione del principio di parità di trattamento e di non discriminazione. Non riusciamo veramente a capire come si possa sostenere che le Società di Ingegneria non sono soggette agli stessi vincoli e obblighi che hanno professionisti e società tra professionisti; se si ci si riferisce ai controlli deontologici si ricorda - a chi questi controlli li dovrebbe esercitare - che gli ingegneri e architetti che lavorano nelle società di ingegneria, direttori tecnici compresi, sono iscritti agli Albi e sono soggetti alla disciplina deontologica che, per definizione, non può che riguardare l'attività professionale".

Il mercato europeo e internazionale

Entrando nel dettaglio europeo e internazionale, il Presidente Scicolone ha affermato "D'altro canto, premesso che questa situazione si rinviene per tutte le Società di Ingegneria operanti sul mercato europeo e internazionale, va tenuto presente che le Società di Ingegneria spesso svolgono attività e servizi avanzati che non sono in alcun modo soggetti a privativa professionale e che possono essere finalizzate anche alla realizzazione di lavori e di impianti "chiavi in mano" : di tutto ciò, trattandosi anche di società con migliaia di dipendenti, spesso giovani professionisti, anche quotate in borsa, gli ordini non soltanto non possono avere nulla a che fare, ma neanche dovrebbero occuparsi".

"Dovremmo smetterla di continuare a condurre battaglie di retroguardia - ha concluso Scicolone - le Società di Ingegneria organizzata sono realtà all’avanguardia, al passo con i tempi e con le enormi necessità di innovazione che il modo dell’ingegneria chiede in questi anni e chiederà sempre più nel futuro; sono realtà che competono nei mercati internazionali con le “big” dell’ingegneria, portando alto il valore dell’ingegneria italiana nel mondo e, non ultimo, impiegando migliaia di giovani professionisti che guardano ad esse come al primo ed al più ambito degli sbocchi di impiego. Continuare l’anacronostica demonizzazione dell’ingegneria organizzata consuma energie che dovremmo porre a ben altri argomenti per ri-bilanciare un mercato, il nostro, che ha bisogno di ammodernarsi se vuole rimanere al passo con i grandi Paesi esportatori di ingegneria (anche nel nostro paese) e dare opportunità ai nostri giovani tecnici di confrontarsi nel mercato globale, senza condannarci ad una pericolosa autarchia del settore".

Ringrazio il Presidente OICE per il prezioso contributo e vi chiedo di lasciare un commento per conoscere il vostro punto di vista.

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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