Abusivismo Edilizio: no alle demolizioni se l’abuso è in sanatoria

Prima della ordinanza di demolizione il Comune dovrà pronunciarsi prima sulla condonabilità o meno dell’abuso edilizio, l’ordine di demolizione non costituis...

28/04/2017

Prima della ordinanza di demolizione il Comune dovrà pronunciarsi prima sulla condonabilità o meno dell’abuso edilizio, l’ordine di demolizione non costituisce "implicito rigetto della domanda di condono".

È quanto si legge nel dispositivo della sentenza del 13 aprile 2017, n. 4582 del Tar Lazio in merito all’intimazione di rimozione di un'opera edilizia abusiva. Se la domanda di condono dovesse essere accettata, la costruzione diventerebbe "lecita urbanisticamente". Solo in caso di diniego del condono, hanno concluso i giudici, l’amministrazione comunale potrà emettere l'ordine di demolizione o i relativi provvedimento sanzionatori.

Avere presentato istanza di accertamento di conformità ai sensi dell’art. 36 del dpr 380/2001 ha per effetto la sospensiva dell’ordinanza di demolizione, fino a quando però l’istanza non è istruita e munita di provvedimento espresso o con silenzio rigetto. Solo dopo il provvedimento riacquisterà efficacia concedendo un termine di 90 giorni per l’esecuzione spontanea dell’abuso. Decorsi i 90 giorni, l’amministrazione dovrà verificare l’ottemperanza o meno all’ordinanza di demolizione.

Il caso riguarda due proprietari che avevano presentato domanda di sanatoria edilizia di opere realizzate sul terrazzo. Il comune, senza esaminare la pratica di sanatoria, aveva imposto la rimozione d’ufficio degli interventi abusivi. I proprietari si sono opposti contro l’ordinanza di demolizione al Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza del Comune.

Secondo i giudici, l’amministrazione comunale è tenuta ad astenersi, sino alla definitiva istruttoria per il rilascio della concessione in sanatoria, da ogni iniziativa repressiva che vanificherebbe a priori il rilascio del titolo abilitativi in sanatoria. Quindi, il comune è obbligato a pronunciarsi prima sulla condonabilità o meno dell’abuso edilizio, e che l’ingiunzione a demolire non costituire implicito rigetto della domanda di condono.

Secondo il Tar, in materia edilizia, la presentazione di un’istanza di sanatoria ai sensi dell’articolo 36 del DPR n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) determina il blocco dell’ordinanza di demolizione fino a quando non è terminato l’iter dell’esame della pratica relativa all'opera abusiva.

A cura di Salvo Sbacchis

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