Fondi FSE, il Veneto finanzia innovazione e nuove competenze nel settore culturale e della comunicazione

Alla vigilia dell’Anno europeo del patrimonio culturale, indetto dalla Commissione europea per il 2018, la Regione Veneto gioca d’anticipo e investe la "cart...

01/06/2017

Alla vigilia dell’Anno europeo del patrimonio culturale, indetto dalla Commissione europea per il 2018, la Regione Veneto gioca d’anticipo e investe la "carta" dei fondi comunitari Fse (Fondo sociale europeo) per sostenere progetti formativi volti a sviluppare nuove competenze digitali e aiutare le imprese del sistema creativo e culturale a diventare volano di sviluppo economico. E’ questo l’obiettivo del bando “Cultura come investimento” indetto dalla Regione e finanziato con i fondi Fse, in scadenza il 5 giugno, rivolto agli enti di formazione accreditati. I migliori progetti formativi selezionati avranno accesso ai contributi Fse (fino ad un massimo di 80 mila euro a progetto) per un impegno complessivo di spesa di un milione di euro.

Il comparto della cultura e delle imprese creative rappresenta una straordinaria potenzialità economica in una regione, come il Veneto, ricca di arte, storia e siti monumentali , che vanta il maggior numero di siti Unesco e il maggior numero di presenze turistiche in Italia – sottolinea l’assessore alla Formazione e al lavoro – In Veneto sono oltre 12 mila le imprese che operano nel settore del restauro e della conservazione dei beni culturali, con oltre 28 mila addetti e un volume di affari che si aggira sui 3 miliardi e mezzo di euro. Sostenere questa imprenditoria e il relativo indotto, e migliorare le competenze dei suoi operatori e collaboratori, significa investire in un asse strategico dell’economia regionale, creare nuova occupazione e nuova imprenditorialità e rafforzare l’innovazione del sistema cultura e della comunicazione”.

Il bando andrà a sostenere progetti formativi volti a potenziare le competenze digitali degli operatori del sistema creativo e culturale regionale, tra cui gli operatori dell’editoria e dell’informazione, di radio, televisioni e new media, a facilitare l’accesso ai beni culturali per aumentarne la fruibilità, a promuovere la collaborazione tra più soggetti e istituzioni presenti nello stesso territorio con l’obiettivo di rafforzare l’imprenditorialità nel settore della cultura, della comunicazione e della creatività.

Il settore dei beni culturali e ambientali sinora è stato prevalentemente inteso a conduzione pubblica – conclude l’assessore – può invece diventare invece laboratorio di nuove iniziative economiche, grazie alla multimedialità, alle tecnologie digitali e alla contaminazione tra antichi e nuovi saperi e linguaggi”.

A cura di Ufficio Stampa Regione Veneto

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