Codice dei Contratti, le novità dopo il Decreto correttivo in uno studio del Notariato

A 4 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta del Decreto Legislativo n. 56/2017 (c.d. Decreto correttivo) che ha modificato il Decreto Legislativo n. 50/2016 (c....

11/09/2017

A 4 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta del Decreto Legislativo n. 56/2017 (c.d. Decreto correttivo) che ha modificato il Decreto Legislativo n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti), il Consiglio Nazionale del Notariato ha messo a disposizione uno studio che delinea le novità introdotte nel sistema degli appalti pubblici.

Il lavoro del Notariato si propone di offrire una guida alla lettura del rinnovato sistema degli appalti pubblici, delineando gli istituti rilevanti e le novità giurisprudenziali, con particolare riguardo alla funzione notarile. In tale prospettiva, risulta oggetto di peculiare approfondimento non solo la disciplina relativa allo svolgimento della procedura di appalto ma, soprattutto, quella concernente la stipula del contratto e le vicende ad essa successive.

Nel dettaglio, lo studio si compone di 18 sezioni:

  1. La disciplina dell’appalto nel diritto amministrativo. Premessa;
  2. L’appalto pubblico nel diritto interno: normativa statale e regionale;
  3. L’appalto pubblico nelle nuove Direttive comunitarie e nel D.lgs. n. 50/2016: sintesi delle novità normative;
    3.1. Il D.lgs. 19 aprile 2017, n. 56 (cd. “Decreto correttivo”);
  4. La tipologia dei contratti e gli atti attuativi;
  5. I contratti esclusi dalla applicazione del codice.;
  6. Le modalità di affidamento;
    6.1. Segue: l’integrazione dell’efficacia e la stipula del contratto;
  7. L’affidamento al soggetto privato delle opere di urbanizzazione;
  8. Le soglie;
  9. Le stazioni appaltanti;
  10. I soggetti dell’appalto pubblico. Premessa;
    10.1. Gli imprenditori, le società e le cooperative;
    10.2. I consorzi di cooperative, i consorzi tra imprese artigiane ed i consorzi stabili;
    10.3. I raggruppamenti temporanei di concorrenti ed i consorzi ordinari;
    10.4. Il contratto di rete ed il “gruppo europeo di interesse economico”;
  11. Le garanzie: la garanzia per la partecipazione alla procedura;
    11.1. Segue: La garanzia per l’esecuzione del contratto;
  12. Le modifiche soggettive ed oggettive del contratto nella disciplina del D.lgs. n. 50/2016;
  13. La cessione del contratto di appalto pubblico. Premessa;
    13.1. Segue: le vicende soggettive del contraente nell’appalto di opere pubbliche. La fase antecedente la aggiudicazione dell’appalto;
    13.2. Segue: la fase successiva alla conclusione del 2 contratto;
  14. La cessione del credito nel codice degli appalti;
  15. La sospensione del contratto;
  16. La risoluzione del contratto;
  17. Il subappalto;
  18. Forma del contratto ed atto pubblico informatico.

Interessante è la sintesi delle novità normative introdotte con le nuove Direttive comunitarie e con il D.lgs. n. 50/2016. In particolare, le direttive del 2014 non modificano in profondità l’assetto preesistente, ma lo aggiornano alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia, completandolo con nuovi istituti e introducendo nuove regole per aspetti precedentemente non sottoposti alla disciplina degli appalti. Punto di partenza della nuova disciplina appare essere la migliore allocazione delle risorse al dichiarato fine di accrescere l'efficienza della spesa pubblica, facilitando in particolare la partecipazione delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici. In sintesi:

  • si dà maggiore vigore al principio della flessibilità degli strumenti negoziali e si introducono strumenti nuovi di negoziazione;
  • si amplia l’utilizzo dell'informatica, sia come forma di comunicazione e gestione di tutte le procedure (in prospettiva destinata a sostituire ogni altra forma di comunicazione), sia come tipologia di procedura (sistemi dinamici di acquisizione, aste elettroniche, cataloghi elettronici, procedure svolte attraverso piattaforme telematiche di negoziazione);
  • si valorizzano i criteri ambientali e sociali nella aggiudicazione degli appalti;
  • si prevede una disciplina compiuta delle concessioni di servizi;
  • si introduce il documento di gara unico europeo;
  • si prevede quale regola generale di aggiudicazione l'offerta economicamente più vantaggiosa, restando residuale il criterio del prezzo più basso;
  • si disciplinano in modo completo i contratti misti;
  • si disciplina il momento “esecutivo” del rapporto scaturente dall’appalto;
  • si prevede l'obbligatorio ricorso alle centrali di committenza, in alternativa alla qualificazione e in alcuni casi a prescindere dalla possibilità astratta di conseguire la qualificazione;
  • si prevede la separazione tendenziale tra progettazione ed esecuzione;
  • si prevedono regole puntuali per gli affidamenti in house;
  • si dispone il divieto di affidare al contraente generale i compiti di r.u.p. e direttore dei lavori;
  • si prevede un regime di maggior rigore per le concessioni autostradali;
  • si prevedono maggiori controlli per gli appalti segretati;
  • si disciplinano in modo specifico gli appalti della protezione civile;
  • si disciplinano gli strumenti precontenziosi e regole processuali volte a ridurre il tasso di conflittualità nel settore.

Per quanto concerne il Decreto correttivo, il Notariato rileva come questo sia stato pubblicato in Gazzetta a distanza di oltre tre settimane dalla approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri). Le modifiche apportate dal correttivo seguono tre direttrici:

  • modifiche di coordinamento ai fini di una più agevole lettura e interpretazione del testo;
  • integrazioni che migliorano l’efficacia e chiariscono la portata di alcuni istituti, sulla base anche di quanto suggerito dal Consiglio di Stato in sede consultiva e dalle associazioni o dagli operatori di settore;
  • limitate modifiche ad alcuni istituti rilevanti, conseguenti alle criticità evidenziate nella prima fase attuativa del Codice.

In particolare, tra le novità introdotte il Notariato segnala:

  • appalto integrato: si introduce un periodo transitorio che prevede che l’appalto integrato sia possibile per gli appalti i cui progetti preliminari o definitivi siano stati già approvati alla data di entrata in vigore del codice e nei casi di urgenza;
  • progettazione: si introduce l’obbligatorietà dell’uso dei parametri per calcolare i compensi a base di gara;
  • contraente generale: si prevede una soglia minima pari a 100 milioni di euro per il ricorso all’istituto del contraente generale, per evitare che il ricorso all’istituto per soglie minimali concretizzi una elusione del divieto di appalto integrato;
  • varianti: si integra la disciplina della variante per errore progettuale, specificando che essa è consentita solo entro i limiti quantitativi del de minimis;
  • subappalto: è confermata la soglia limite del 30 per cento sul totale dell’importo contrattuale per l’affidamento in subappalto;
  • semplificazioni procedurali: in caso di nuovo appalto basato su progetti per i quali risultino scaduti i pareri acquisiti, ma non siano intervenute variazioni, vengono confermati i pareri, le autorizzazioni e le intese già rese dalle amministrazioni;
  • manutenzione semplificata: viene definita da un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e nel limite di importo di 2 milioni e mezzo di euro;
  • dibattito pubblico: sarà effettuato sui progetti di fattibilità tecnica economica e non sui documenti delle alternative progettuali come nel testo approvato in via preliminare;
  • costo della manodopera: se ne prevede la specifica individuazione ai fini della determinazione della base d’asta;
  • albo dei collaudatori: è stato inserito l’obbligo, per le amministrazioni, di scegliere i collaudatori da un apposito albo.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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