Sopraelevazioni e Istanza di demolizione, nessuna prescrizione in caso di Rischio statico

Nel caso di sopraelevazione abusiva che minacci le condizione statiche dell'intero edificio, l'azione diretta ad ottenere la "restitutio in integrum", di cui...

11/10/2017

Nel caso di sopraelevazione abusiva che minacci le condizione statiche dell'intero edificio, l'azione diretta ad ottenere la "restitutio in integrum", di cui gli altri condomini sono titolari, non è soggetta a prescrizione ventennale.

Lo ha chiarito la Suprema Corte di Cassazione con l'Ordinanza 23 agosto 2017, n. 20288 che ha rigettato, tra le altre cose, il ricorso presentato per la violazione degli artt. 2934 e ss., e 2947 c.c., in particolare per aver la Corte d'Appello disatteso l'eccezione di prescrizione delle pretese che riguardano l'illegittimità delle opere realizzate, in quanto basata sulla deduzione del pregiudizio all'equilibrio statico dell'edificio.

Nel dettaglio, gli ermellini hanno ribadito che mentre nel caso di sopraelevazione effettuata dal proprietario dell'ultimo piano che alteri l'aspetto architettonico dell'intero edificio condominiale, l'azione diretta ad ottenere la "restitutio in integrum", di cui gli altri condomini sono titolari, è soggetta a prescrizione ventennale, nell'ipotesi, quale quella in esame, in cui siano le condizioni statiche dell'edificio a non consentire la soprelevazione, è invece imprescrittibile l'azione di accertamento negativo tendente a far valere l'inesistenza del diritto di sopraelevare, mancando un presupposto della sua stessa esistenza.

Il ricorrente ha, inoltre, denunciato l'omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione in relazione al "piano veranda" e, in particolare, le risultanze peritali quanto al giudizio di sicurezza statica antisismica espresso riguardo la realizzazione dell'opera oggetto della sentenza di primo grado. la Suprema Corte ha confermato le ragioni della Corte di Appello che ha motivatamente spiegato le ragioni della propria adesione alle risultanze della consulenza tecnica d'ufficio, indicando come la sopraelevazione realizzata avesse inciso sui carichi permanenti e sui sovraccarichi accidentali dell'edificio, con conseguente pregiudizio statico. Le condizioni statiche dell'edificio rappresentano un limite all'esistenza stessa del diritto di sopraelevazione, e non già l'oggetto di verificazione e di consolidamento per il futuro esercizio dello stesso, limite che si sostanzia nel potenziale pericolo per la stabilità del fabbricato derivante dalla sopraelevazione, il cui accertamento costituisce apprezzamento di fatto riservato al giudice di merito, non sindaca bile in sede di legittimità se congruamente motivato.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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