Cantone (ANAC): "Prevenzione della corruzione mai troppo sottolineata nella sua rilevanza"

"L’importanza della prevenzione della corruzione non sarà mai troppo sottolineata nella sua rilevanza. Nel lungo periodo, è infatti il mezzo principe per rid...

27/10/2017

"L’importanza della prevenzione della corruzione non sarà mai troppo sottolineata nella sua rilevanza. Nel lungo periodo, è infatti il mezzo principe per ridurre drasticamente gli episodi di corruzione ed il livello di tolleranza delle opinioni pubbliche, due aspetti interconnessi fra loro".

Lo ha affermato il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, nel corso del suo intervento del al seminario "Security, the Western Balkans and the UK: working together to address shared challenges", organizzato dalla istituzione Wilton Park nell'ambito del "processo di Berlino", l'iniziativa diplomatica per l'allargamento dell'Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali.

Nel corso del suo intervento Cantone è entrato nel dettaglio di alcune tematiche che riportiamo di seguito.

1. Prevenzione della corruzione

L’importanza della prevenzione della corruzione non sarà mai troppo sottolineata nella sua rilevanza. Nel lungo periodo, è infatti il mezzo principe per ridurre drasticamente gli episodi di corruzione ed il livello di tolleranza delle opinioni pubbliche, due aspetti interconnessi fra loro.

Prevenzione significa in primo luogo un investimento in cultura ed educazione civica, per contribuire a creare un clima di maggior rispetto della cosa pubblica e far crescere il disvalore sociale della corruzione: quindi, attività di formazione soprattutto nelle scuole e nelle Università. Nelle Amministrazioni, significa piani di integrità che valutino i rischi di corruzione all'interno degli enti e istituiscano meccanismi di prevenzione, accompagnando tali misure ad un controllo efficace sulla loro attuazione, tenendo conto delle metodologie regionali già esistenti di attuazione e monitoraggio dei piani di integrità.

Prevenzione significa al tempo stesso elaborare un codice di condotta nazionale per le amministrazioni e appositi codici per ciascuna di esse tenendo conto delle rispettive peculiarità, anche in tal caso approntando sistemi di controllo sulla loro attuazione.

2. Appalti pubblici

Altro settore di interesse congiunto, molto enfatizzato dal Vertice di Trieste è l’attenzione agli appalti pubblici. Una recente ricerca nella materia della cooperazione allo sviluppo ha calcolato che ogni dollaro speso per rafforzare l’informatizzazione degli appalti pubblici porta ad un risparmio di 663 dollari nel breve-medio termine. Nessun investimento al mondo, fra quelli legali, ha un ritorno così alto. Questo la dice lunga sulla centralità del sistema degli appalti nella lotta alla corruzione, specialmente nei Balcani Occidentali, che hanno sempre messo in luce tale aspetto come necessario.

Trasparenza nei bandi, apertura ed intelligibilità, rendicontazione chiara e precisa, sono elementi essenziali per la gestione dei contratti pubblici. A tali fini è importante rispettare principi di integrità nel contratto, al contempo rafforzando il controllo pubblico generale delle procedure di appalto.

Inoltre, dovrebbe essere tenuta in considerazione la necessità di porre un divieto di partecipazione agli appalti pubblici a corrotti e corruttori.

Lo scambio di informazioni sugli episodi corruttivi e sulle persone implicate, anche sul piano internazionale, è un tema centrale e bisogna incoraggiare tutti ad esplorare le modalità della condivisione transnazionale di informazioni pertinenti.

3. Trasparenza

Ho richiamato la trasparenza negli appalti, ma non solo. La trasparenza è il mezzo principe per la lotta alla corruzione.

La corruzione è un reato oscuro, che implica la connivenza fra due persone, e quindi fare luce sulle procedure seguite è il migliore disinfettante. Trasparenza significa infatti anche rendere conto alla pubblica opinione del proprio operato e una maggiore trasparenza esalta il controllo della cittadinanza sul comportamento dei funzionari pubblici e sulla gestione finanziaria. Sotto questo profilo, l'introduzione di bilanci delle pubbliche amministrazioni che siano aperti e consultabili può risultare uno spartiacque.

Per fare questo è molto utile ricorrere all’informatica, con siti web completi e appalti quanto più possibile informatizzati. Le nuove tecnologie e l’uso dei dati aperti rendono possibile una più profonda conoscenza delle condotte seguite e rafforzano, col controllo dell'opinione pubblica, la fiducia verso le istituzioni. Inoltre, le nuove tecnologie possono divenire anche uno strumento molto utile per esaminare la casistica dei reati di corruzione.

4. Politiche di formazione e di scambio

Come dicevo, vi sono anche settori trasversali; quello maggiormente evocato durante il summit di Trieste è stata la formazione. Oserei dire che da Trieste ci è giunto un fortissimo invito da parte dei Balcani: aiutateci ad aiutare noi stessi. La Regione balcanica vuole soprattutto istruzione e formazione, che sono di fondamentale importanza. È importante incoraggiare l'UE e tutte le parti interessate a scambiare esperienze pertinenti e a moltiplicare le opportunità di apprendere l'una dall'altra.

L’esperienza di ANAC conferma i risultati del seminario di Trieste: i nostri progetti twinning, le molteplici relazioni intrecciate, le visite ricevute, numerose ed a qualunque livello, mi hanno reso chiaro come l’interesse dei Balcani Occidentali per la formazione e per esperienze diverse sia assolutamente genuino e al tempo stesso un patrimonio da coltivare. Quindi è importante effettuare partenariati istituzionali a lungo termine che promuovano l'integrità, mediante accordi di gemellaggio tra istituti, scambi di professionisti, apprendimento tra pari. L'Unione europea, la RAI - Regional Anticorruption Initiative, così come le altre organizzazioni internazionali e le nuove forme di partenariato possono svolgere un ruolo importantissimo per promuovere la cooperazione internazionale nella prevenzione della corruzione e incoraggiare tutti ad una azione comune e congiunta. Anche la collaborazione e lo scambio fra le giurisdizioni e le legislazioni nazionali permettono difatti di migliorare la condivisione delle informazioni tra le Autorità di contrasto.

5. Enti locali

Altrettanto dibattuto è stato il tema della lotta alla corruzione negli enti locali. Tutti i partecipanti a Trieste hanno sottolineato essa ha proprie peculiarità, il che non la rende sempre simile al fenomeno che si nota nelle amministrazioni centrali. Possono essere quindi diverse le contromisure da mettere in atto. I Balcani Occidentali hanno sottolineato la peculiarità degli enti locali nel settore degli appalti, in primo luogo, ma anche nella trasparenza, nelle possibilità e nei mezzi per rendere conto ai cittadini, nella gestione finanziaria. Dobbiamo dunque rafforzare la cooperazione con una focalizzazione sugli enti locali.

ANAC nel corso della sua attività ha molto approfondito le caratteristiche degli enti locali, i loro tratti distintivi, le loro necessità ed alcuni di questi studi ed applicazioni sono oggetto di specifici seminari nei twinning dell'Autorità, con ottimo successo.

6. Coinvolgimento del settore privato

In quest’opera di formazione e di scambio il settore pubblico non può tuttavia essere lasciato solo. È essenziale che anche i privati possano dare il loro contributo, promuovendo, anche in collaborazione col mondo imprenditoriale, la società civile e le università, l'elaborazione di nuove misure e tecnologie per la valutazione dei rischi e dei livelli di corruzione, creando partenariati istituzionali a lungo termine che promuovano l'integrità.

Questo è importante per individuare e prevenire il flusso di fondi illeciti e fare fronte comune contro le minacce di corruzione.

Il settore privato può costituire una efficace linea di difesa: le reti internazionali di professionisti in settori pubblici e privati possono rafforzare le aspettative e gli standard reciproci.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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