Bando Catanzaro, Geomobilitati chiede parametri minimi di riferimento per la libera professione

La sentenza del Consiglio di Stato in merito al bando del Comune di Catanzaro (s. n. 4614 del 3 ottobre 2017) ha lasciato di stucco tutto il settore delle pr...

17/10/2017

La sentenza del Consiglio di Stato in merito al bando del Comune di Catanzaro (s. n. 4614 del 3 ottobre 2017) ha lasciato di stucco tutto il settore delle professioni tecniche.

Ordini provinciali, Consigli Nazionali, Associazioni sindacali e persino Casse di previdenza hanno fatto sentire la loro voce attraverso comunicati stampa e iniziative di varia natura. Tra i pochi che non hanno preso posizione ci viene segnalato il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL), la cui assenza si è fatta sentire soprattutto tra gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Mobilitati (Geomobilitati) che, con una lettera aperta al Presidente Maurizio Savoncelli, ha da una parte preso le distanze da una sentenza con il quale si è affermato un principio definito "aberrante" e dall'altra ha invitato il CNGeGL a prendere pubblicamente e tempestivamente posizione in merito.

Entrando nel merito della sentenza, Geomobilitati, ricordando quanto già fatto lo scorso 13 maggio scorso a Romacon la Manifestazione indetta da “Noi Professionisti” per l'equo compenso. "A distanza di qualche mese - affermano i Geomobilitati - non abbiamo cambiato il nostro pensiero in merito, anzi siamo ancora più convinti che il lavoro, intellettuale o meno, debba essere sempre rinumerato in maniera giusta così come bene interpreta l’art. 36 della Nostra amata Costituzione (Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla qualità ed alla quantità del suo lavoro, ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a se ed alla famiglia, un’esistenza libera e dignitosa)".

Per quanto riguarda la sentenza del Consiglio di Stato, Geomobilitati non ne contesta i contenti ma sottolinea la propria contrarietà allo svilimento della libera professione. "E’ bene essere chiari fino in fondo: Geomobilitati non è qui a obiettare sui contenuti della sentenza del Consiglio di Stato, certamente ponderata e tecnicamente ineccepibile. Noi non siamo esperti della materia e non vogliamo apparire dei saccenti. Pur tuttavia vogliamo ribadire la nostra contrarietà sullo svilimento e sulla sottovalutazione che da un po’ di tempo (chissà perché) serpeggia sulle prestazioni dei liberi professionisti  e sulla loro partecipazione, in questa nostra società. Sicuramente, la sentenza in oggetto, va in questo senso negativo mentre invece non bisogna mai dimenticare che il professionista resta una figura di pubblico servizio sociale e questo rafforza ancora di più la sussidiarietà e la partecipazione alla struttura statale".

Per questo motivo e in sintonia con quanto già affermato dagli altri rappresentanti delle categorie tecniche, Geomobilitati "chiede una attenta valutazione da parte di tutte le parti in causa, sui ponderati compensi dei liberi professionisti. Se proprio non potranno essere ristabilite la tariffe, si creino dei parametri minimi di riferimento".

La lettera aperta di Geomobilitati si conclude con una frase pronunciata dall’avv. Mauro Vaglio al termine della manifestazione del 13 Maggio: "la libera professione è un lavoro come un altro e come tale deve essere riconosciuto in tutti i suoi aspetti".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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