Vivibilità degli spazi esterni: qual è la tendenza?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva riscoperta dell’outdoor che si riflette nella sempre maggior attenzione rivolta alla personalizzazione ...

13/10/2017

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva riscoperta dell’outdoor che si riflette nella sempre maggior attenzione rivolta alla personalizzazione e alla vivibilità degli spazi esterni, sia in termini di estetica sia di comfort. L’outdoor va vissuto tutto l’anno e non solo nei mesi estivi al fine di godere appieno dei benefici dell’aria aperta e del verde circostante.

Ad oggi sono presenti diverse alternative che riguardano le coperture di terrazzi e verande, gestite e regolamentate secondo le normative vigenti in ciascuna regione.

L’outdoor ricopre ora un posto di primo piano nella vita di tutti i giorni e vuole essere vissuto al pari degli spazi interni soprattutto se consideriamo che le unità abitative sono sempre più piccole e quindi anche una semplice terrazza fornisce un importante contatto con il mondo esterno.

Nelle grandi città si da nuovamente vita ai giardini sia nelle aree in disuso con l’urban gardening sia nelle terrazze di casa propria attraverso i giardini pensili e gli orti in città, tutto all’insegna della rivalutazione delle aree verdi ora concepite come cura dallo stress ormai sempre più diffuso; non a caso si parla di garden therapy e degli healing gardens che, come dice la parola stessa, rappresentano un importante mezzo di  guarigione dallo stress ed offrono un momento di relax e di evasione dalla vita frenetica.

Studi del settore dimostrano che vivere in aree circondate dal verde, fa bene alla salute e curare un giardino abbassa i livelli di stress, regola la pressione e migliora l’umore, garantendo una migliore qualità della vita, argomento molto sentito soprattutto dalle giovani generazioni.

Uno studio dell’Università di Chicago a riguardo ha dimostrato che vivere in quartieri alberati o ricchi di verde fa bene alla salute; i soggetti presi in esame, infatti, riportavano meno patologie cardio-metaboliche ed avevano una percezione migliore della salute.

Oltre ai quartieri “green” la tendenza ci vuole protagonisti del verde anche a casa, attraverso il giardinaggio vero e proprio. Coloro che non hanno un giardino a disposizione possono comunque dilettarsi con le colture da terrazze e balconi beneficiando dello stesso relax.

Sempre più di tendenza sono infatti gli orti urbani che non forniscono raccolti sostanziosi ma permettono di godere del contatto con la natura in spazi ridotti ed in tempi che si accordano alle nostre esigenze.

Perché allora non trasformare gli spazi esterni per poterne godere appieno non solo nei mesi estivi ma durante tutto l’anno? A questa conclusione sono giunti diversi brand di arredamento per esterni e designer i quali hanno esposto le proprie idee alle maggiori fiere del settore.

Gli obsoleti set da giardino in plastica lasciano spazio a divani e pouf dai tessuti tecnici creati per somigliare più possibile alle stoffe da interni ma al tempo stesso resistenti alle intemperie ed agli agenti atmosferici, i patii sono arricchiti da pergole e chiusure che li trasformano in verande le quali danno un senso di “prolungamento dell’abitazione” quasi a voler eliminare il distacco tra casa e giardino e fornire un ambiente unico vivibile da tutta la famiglia. L’outdoor diviene quindi piacevole alla vista ma soprattutto confortevole, proprio come una seconda casa, dove passare il tempo libero con la famiglia, gli amici ecc..

I complementi d’arredo esterno rispecchiano le forme e i tessuti di quelli da interno, si prediligono le forme arrotondate e le imbottiture tipiche dei sofà, i tessuti sono high-tech e pensati per l’esposizione agli agenti atmosferici. Le pergole sono ripensate in funzione della loro vivibilità attraverso le stagioni, sono arricchite con chiusure laterali regolabili che consentono di filtrare aria e luce a piacimento; i colori delle strutture si avvicinano a quelli delle abitazioni creando così una continuità tra gli ambienti.

L’ambiente esterno diviene dunque vivibile in ogni stagione ed in ogni momento della giornata grazie ad accessori innovativi come l’illuminazione LED sulle pergole, regolabile secondo le esigenze.

Tra tutti Pratic grazie alla sua decennale esperienza nel settore, offre una vasta gamma di pergole a telo retraibile e bioclimatiche adatte a ogni esigenza.

I suoi prodotti di punta Opera, Vision e Nomo sono creati con materiali e tessuti ad hoc per garantire il massimo del confort con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Le pergole bioclimatiche a lamelle orientabili Opera e Vision in particolare, grazie alle loro impostazioni personalizzabili, consentono di indirizzare sia il flusso della luce sia quello dell’aria permettendo così di godere appieno degli spazi esterni e apportando benefici anche agli spazi interni all’abitazione.

Basti pensare che, grazie all’ottimizzazione del flusso della luce che filtra tra le pale è possibile ottenere una regolazione della temperatura interna in casa, che permette di ridurre sensibilmente anche i consumi di energia, oltre a creare un ambiente estremamente confortevole.

Un beneficio simile si ottiene anche attraverso l’impiego dei giardini pensili nelle combinazioni che meglio si adattano alle esigenze attuali ed i cui effetti si riscontrano sia a livello acustico sia termico. Architetti paesaggisti e garden designers di fama mondiale, uno fra tutti Stefano Boeri, si sono di recente riuniti per discutere del tema all’International Meeting of the Landscapes and Garden, un incontro che ha visto protagonisti non solo personaggi di spicco del settore ma  anche i non addetti ai lavori che si sono confrontati su uno dei temi più sentiti degli ultimi anni.

Di recente le aree urbane si sono dunque arricchite di giardini pensili sia orizzontali detti “roofing” sia verticali, installati sui grandi palazzi e grattacieli per ridare ossigeno e benessere alla popolazione. Un benessere che si traduce tanto in un netto miglioramento della qualità dell’aria grazie al verde che assorbe anidride carbonica e sprigiona ossigeno, quanto in un’efficace riduzione dei consumi dei condizionatori nelle abitazioni soprattutto nella stagione estiva.

A tal proposito, uno studio di Nowak (1999) dimostra che, ove vi sia la possibilità, piantare anche un singolo albero purché posizionato in modo funzionale all’ombreggiamento mirato, riesce a ridurre del 20% il consumo di un climatizzatore. Altri studi del settore dimostrano che l’utilizzo sempre maggiore di sistemi di climatizzazione elettrica influisce sensibilmente sul riscaldamento globale aumentando sensibilmente la temperatura dell’aria. Prendendo in esame sia un’area urbanizzata ad alta cementificazione sia una zona rurale dove le aree verdi sono molto più estese si è evinta, infatti, una sostanziale differenza di temperatura tra le due zone che va dai 1,1° ai 4,4 °. Ciò dimostra l’importanza di sviluppare “il verde” come valido aiuto per combattere il surriscaldamento globale

Nelle città il fabbisogno di elettricità durante i mesi estivi aumenta circa del 2% ad ogni 0,6° di aumento di temperatura.

L’attenzione alla qualità della vita e dell’aria che respiriamo dovrebbe senza dubbio occupare maggiormente i nostri pensieri ed una certa lungimiranza verso il nostro futuro dovrebbe spingerci a incentivare la creazione ed il mantenimento di aree verdi nello spazio che ci circonda.

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