Decreto fiscale, Fond. Inarcassa: equo compenso valga per tutte le categorie professionali

“L’introduzione dell’equo compenso attiene, prima di tutto, alla riaffermazione della dignità dei liberi professionisti: è una questione di rispetto delle lo...

13/11/2017

L’introduzione dell’equo compenso attiene, prima di tutto, alla riaffermazione della dignità dei liberi professionisti: è una questione di rispetto delle loro competenze e professionalità. Per questo continueremo a sostenere, come stiamo facendo da oltre un anno, tutti coloro che in Parlamento si spendono e si spenderanno per giungere a un risultato che rispetti i principi di uguaglianza e universalità tra tutte le categorie professionali”.

Queste le parole di Egidio Comodo, Presidente di Fondazione Inarcassa, che è tornato nuovamente a parlare di equo compenso a poche ore dalla presentazione di un emendamento del relatore al decreto fiscale, volto a introdurre tale forma di tutela solo per le prestazioni degli avvocati rese in favore dei cosiddetti committenti forti.

Necessario - continua Comodo - è che la definizione di parametri per l’equo compenso valga per tutte le categorie professionali, quindi anche per ingegneri e architetti che vivono di libera professione, nei confronti dei contraenti forti: iniziare disciplinando i rapporti con la pubblica amministrazione sarebbe un primo, ma fondamentale, segnale, anche alla luce della recentissima e aberrante pronuncia del Consiglio di Stato sulla gara bandita dal Comune di Catanzaro”.

Fondazione Inarcassa - ha infine sottolineato il Presidente Comodo – dall’inizio del dibattito è impegnata ad evidenziare come il tema dell’equo compenso, specie per le prestazioni di ingegneri e architetti, ancora di più se giovani professionisti, è determinante in quanto funzionale ad evitare la guerra al ribasso dei prezzi delle prestazioni professionali e quindi, in ultima analisi, un deperimento della qualità progettuale con tutte le conseguenze che un simile scadimento comporta sul piano della sicurezza delle opere pubbliche”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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