Il rilancio del Mezzogiorno grazie alla logistica

"Abbiamo messo in campo programmi di investimento infrastrutturali per il Mezzogiorno che valgono complessivamente 49 miliardi di euro, di cui 36 miliardi di...

05/02/2018

"Abbiamo messo in campo programmi di investimento infrastrutturali per il Mezzogiorno che valgono complessivamente 49 miliardi di euro, di cui 36 miliardi disponibili. Stiamo cercando di recuperare il gap accumulato nei decenni precedenti, i risultati si vedranno appieno nei prossimi anni ma già ora ci conforta molto che negli ultimi tre anni il Pil del Sud sia cresciuto più della media italiana".

Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio al convegno "La logistica per lo sviluppo del Mezzogiorno" in corso all'Unione industriali di Napoli.

L'iniziativa rientra nell'ambito di "Connettere l'Italia", il nuovo piano strategico da 123 miliardi promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la mobilità del Paese, in cui per il Sud ci sono 49 miliardi di investimenti.

Ad aprire il dibattito, dopo i saluti di Ambrogio Prezioso, presidente di Confindustria Campania, la relazione introduttiva di Ennio Cascetta, amministratore unico di Ram Spa, sugli interventi prioritari necessari per realizzare un nuovo sistema dei trasporti e delle infrastrutture nel Mezzogiorno.

La creazione di un sistema dei trasporti e della logistica serio vuol dire accelerare la rincorsa del Mezzogiorno. Qualcosa si sta muovendo. Tra il 2014 e il 2017 il trasporto passeggeri e merci è aumentato ad una velocità maggiore rispetto alla crescita del Pil. Non solo. Il numero di passeggeri che transitano negli aeroporti del Sud è aumentato del circa il 20% rispetto al 16% della media nazionale. Segno positivo anche per il trasporto passeggeri via mare, +9.4% rispetto a +8.5% della media nazionale.

E' fondamentale quindi l'internazionalizzazione del Mezzogiorno e il suo completo inserimento nella rete dei corridoi trans-europei. E' la conclusione del panel moderato da Alessandro Barbano che ha visto confrontarsi Luca Cascone, Presidente della Commissione Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti della Regione Campania, Gianni Armani, amministratore delegato di Anas Spa, Pietro Spirito delegato di Assoporti e Maurizio Gentile, amministratore delegato Rfi Spa.

In questo contesto l'innovazione si sta rivelando un fattore chiave. Nel 2017 il numero delle nuove start up nel Sud Italia è cresciuto del 31,1%.

Le linee di intervento promosse dal governo per la logistica a Sud

Se la logistica è mettere insieme, interconnettere, i diversi modi di trasporto, bisogna cominciare da quelli aerei. A questo proposito, il piano prevede 1,5 miliardi per nuovi collegamenti ferroviari e nuove piste.

La cura del ferro al Mezzogiorno prevede circa 21 mld per portare l'Alta Velocità da Napoli a Bari, da Salerno a Reggio Calabria, a Messina-Palermo-Catania, Bologna-Foggia-Bari ed in Sardegna Cagliari-Sassari-Olbia. Anche i nuovi collegamenti Battipaglia-Potenza-Metaponto, il potenziamento Taranto-Metaponto-Sibari-Paola e Sibari-Catanzaro-Reggio Calabria sono stati inseriti tra le priorità del governo per il potenziamento della rete ferroviaria.

E poi c'è la cura dell'acqua con 957 milioni per finanziare interventi di manutenzione, aumento capacità, digitalizzazione, ultimo miglio e sostenibilità ambientale nei porti del Sud dove transita il 46% dei traffici totali.

Rilanciare la competitività dei porti delle regioni del Mezzogiorno passa anche dalla zona economica speciale con regime fiscale semplificato, burocrazia zero e servizi logistici efficaci garantiti.

Sul fronte della mobilità sostenibile, al Sud, 2 spostamenti su 3 avvengono ancora in auto. Al fine di migliorare la vivibilità delle città meridionali, sono stati stanziati 14 miliardi per il trasporto rapido di massa, per ferrovie, metropolitane e tramvie e l'acquisto autobus, tram e treni.

Occorre inoltre mettere in rete nuove strade ed autostrade. Sono circa 12 i miliardi da destinare a nuovi itinerari e al potenziamento delle infrastrutture esistenti. Ma modernizzare il sistema infrastrutturale delle strade italiane significa anche dotare il Paese di strutture intelligenti: i primi interventi sono sull'A2 Autostrada del Mediterraneo che diventerà la prima smart-road d'Italia.

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