Investimenti in calo: Task force per limitare gli effetti non voluti del Codice dei contratti

Sulla necessità di modifiche al Codice dei contratti è arrivata, anche, il 19 giugno 2018 una dichiarazione del ministro dell''Economia, Giovanni Tria che, i...

22/06/2018

Sulla necessità di modifiche al Codice dei contratti è arrivata, anche, il 19 giugno 2018 una dichiarazione del ministro dell''Economia, Giovanni Tria che, in aula alla Camera nel corso della discussione del Def, ha annunciato che proprio a questo scopo "verrà costituita una task force all''interno del Governo".

Tria ha, anche, affermato che uno degli obiettivi del Governo è quello di "invertire il calo degli investimenti pubblici in atto dall''inizio della crisi", nella consapevolezza che "i maggiori ostacoli non vengono dalla carenza di risorse", ma, appunto, dalla perdita di competenze a livello locale e dagli "effetti non voluti" del Codice degli appalti.  

Non è dato di sapere come sarà costituita questa “task force all''interno del Governo” e come saranno tenute in conto le osservazioni sin ora effettuate da tutti i soggetti, individui od organizzazioni, attivamente coinvolti il cui interesse è negativamente o positivamente influenzato dal risultato di una eventuale modifica del Codice dei contratti (oggi definiti stakeholders).

Arriva con tempestività una nota dell’ANCI (Associazione Nazionali Comuni Italiani) con la dichiarazione del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro che a proposito delal dichiarazione del Ministro Tria ha dichiarato: “Dice bene il ministro Tria: ci sono effetti non voluti del codice degli appalti che ritardano gli investimenti. Ci sono criticità però anche nelle modalità di erogazione dei finanziamenti da parte di ministeri e Regioni. Inoltre vanno migliorate le regole della nuova contabilità. Per sedersi e discuterne, noi sindaci siamo a disposizione”.

Il presidente dell’Anci ha sottolineato che: “Sul codice appalti stiamo lavorando con l’Ance per una proposta congiunta, ma dobbiamo ricordare che a quasi due anni dall’entrata in vigore, manca all'appello circa la metà dei sessanta provvedimenti attuativi attesi. Occorre accelerare anche per risolvere problemi evidenti nel frattempo emersi: è necessaria una semplificazione negli adempimenti amministrativi in materia di appalti pubblici per lavori, con specifiche previsioni per i piccoli Comuni, serve un’azione in grado di ridimensionare la portata frenante dei contenziosi. Secondo i dati del Mit sulle opere infrastrutturali del Paese, ben l’80 per cento dei lavori è bloccato dai ricorsi che seguono le gare. È un fenomeno che va assolutamente contenuto”.

Decaro ha ricordato, anche, le proposte già da tempo formulate dai sindaci. “Si potrebbero tagliare i tempi del contenzioso; si potrebbe potenziare il ruolo di Anac in sede di precontenzioso impedendo il ricorso giurisdizionale all’impresa che abbia accettato un parere negativo. I Comuni sono sempre stati i principali investitori pubblici. Siamo quindi naturalmente disponibili da subito a un tavolo col governo per condividere queste e altre proposte necessarie per intervenire su un settore delicato ed essenziale per la ripresa”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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