Sistema nazionale ciclovie turistiche: stanziati 361 milioni

La Conferenza Unificata del 12 luglio ha sancito l'intesa  sul decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti relativo alla "Progettazione e reali...

18/07/2018

La Conferenza Unificata del 12 luglio ha sancito l'intesa  sul decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti relativo alla "Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche".

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, per voce del sottosegretario Michele Dell’Orco, ha confermato in Conferenza unificata con le Regioni lo stanziamento complessivo di 361,78 milioni di euro per la nascita del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, un’infrastruttura che promuove la mobilità “dolce” e crea una ulteriore attrattiva legata alle due ruote a pedali e al turismo sostenibile.

Lo schema di decreto, predisposto dal ministro Toninelli di concerto con il ministro della cultura Alberto Bonisoli è pronto e individua i criteri di ripartizione delle risorse stanziate nel 2015 e nel 2016, disciplinando la progettazione e realizzazione delle opere. Costituisce inoltre un tavolo permanente di monitoraggio per la verifica del raggiungimento degli obiettivi.

Sembra, anche, che il Ministro Toninelli abbia dato il via libera all’attuazione della Legge 11 gennaio 2018, n. 2 recante "Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica" e, quindi, al Piano genrrale della mobilità ciclistica (previsto all’articolo 3 della stessa legge) per il quale è prevista l’approvazione, d’intesa con le Regioni, entro il 15 agosto prossimo.

Dopo l’intesa in Conferenza unificata, il Decreto, che è alla firma del Ministro Toninelli e, successivamente, dopo il parere della Corte dei Conti sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale:

  • fissa la lista delle dieci ciclovie nazionali;
  • definisce standard tecnici per l’elaborazione dei progetti;
  • fissa il termine (90 giorni dall’entrata in vigore del Dm) per aggiornare o firmare nuovamente il protocollo Regione (o Regioni)-Mit sulle singole ciclovie;
  • fissa il termine per la presentazione dei progetti di fattibilità da parte delle Regioni (31 dicembre 2019);
  • ripartisce una prima tranche di 162 milioni di euro per i primi lotti funzionali delle dieci ciclovie;
  • stabilisce il principio che sulle ciclovie possano convergere co-finanziamenti regionali.

Per la ripartizione delle risorse stanziate, quindi, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attende solo l'invio da parte delle Regioni degli studi di fattibilità, finanziati con circa 5 milioni di euro nel maggio 2017. Invio che si auspica avvenga quanto prima, così da rendere il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche una realtà.

Una realtà fatta di centinaia di chilometri di percorsi ciclabili rilevabili nelle seguenti 10 ciclovie:

  • Grab di Roma, il Grande raccordo ciclabile;
  • del Sole (Verona-Firenze);
  • del Vento (Venezia-Torino);
  • dell’Acquedotto pugliese (da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE);
  • del Garda (Da Peschiera del Garda (VR) a Peschiera del Garda (VR));
  • della Sardegna(Cagliari - Bosa - Portotorres - Alghero - Santa Teresa - Dorgali - Illorai – Quartu S. Elena);
  • della Magna Grecia (Da Lagonegro (PZ) a Pachino (SR));
  • Tirrenica (Da Ventimiglia (IM) a Roma (RM));
  • Adriatica (Da Chioggia (VE) a Santa Maria di Leuca (LE));
  • Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia (Da Trieste a Venezia). 

Si tratta di un importante investimento per il destino economico di tante aree del Paese: finalmente si punta su opere in perfetta simbiosi con il territorio circostante, sulla mobilità sostenibile e in particolare la ciclabilità e su una forma di fruizione turistica del territorio che porterà certamente posti di lavoro e opportunità economiche per i territori attraversati dalle ciclovie.

Un progetto trasversale, condiviso e sostenuto da diverse forze politiche, e finalmente attuato.

In allegato il testo dell’intesa del 12 luglio 2018.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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