Crollo Ponte Morandi: Audizione del Ministro Danilo Toninelli

Lunedì 27 agosto alle ore 15, presso la Sala del Mappamondo, si è tenuta l'audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, sul...

28/08/2018

Lunedì 27 agosto alle ore 15, presso la Sala del Mappamondo, si è tenuta l'audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, sul crollo del "ponte Morandi" di Genova del 14 agosto 2018, davanti alle commissioni riunite VIII della Camera e 8ª del Senato.

In allegato la Relazione del Ministro Toninelli dei quali tratteggiamo alcuni passi.

Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari”.

La Relazione del Ministro tratta i seguenti argomenti:

  • Il tragico evento
  • Attività di primo soccorso
  • Forze in campo
  • Bilancio delle vittime e ricerca dei dispersi
  • Assistenza agli sfollati
  • Ripercussioni sulla viabilità e mobilità cittadina
  • Rimozione delle macerie
  • Accertamenti preliminari
  • Volontariato
  • Ricadute sui servizi essenziali
  • Ripristino viabilità ferroviaria
  • Azioni poste in essere nell’immediatezza del tragico evento
  • Atti e iniziative del Commissario di Governo
  • La rete delle concessioni autostradali in Italia
  • Il sistema delle concessioni
  • L’organizzazione del servizio di vigilanza e controllo sulla rete autostradale
  • Il sistema tariffario e la redditività per i concessionari
  • Attuazione del programma d’investimenti
  • La regolazione delle società concessionarie autostradali scadute
  • Situazione dei contenziosi instaurati dalle società concessionarie
  • Pubblicazione degli atti concessori
  • Conclusioni

Qui di seguito il video completo dell’audizione.

Il Ministro all’interno del paragrafo relativo alle “Azioni poste in essere nell’immediatezza del tragico evento ha comunicato che, successivamente alla notizia dell’immane tragedia, con decreto del 14 agosto 2018, n. 386:

è stata costituita una Commissione ispettiva per svolgere i necessari accertamenti e le analisi tecniche sul crollo del viadotto al fine di verificare cause e circostanze del cedimento.

Le risultanze complete di tale indagine e una dettagliata relazione sui fatti accertati verranno forniti entro la prima metà di settembre.

la Commissione è oggi composta dall’Ing. Alfredo Principio Mortellaro, Consigliere di supporto al Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con funzioni di coordinatore, che ha sostituito l’Arch. Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; dal Professore Ivo Vanzi, Componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici; dagli Ingegneri Gianluca Ievolella, Consigliere di supporto al Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; Michele Franzese e Bruno Santoro, Dirigenti tecnici della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.

la Commissione ispettiva ha fornito una prima indicazione in cui si sottolinea che "si ritiene indispensabile evidenziare che dall'esame tecnico della documentazione progettuale emerge, con riferimento alla pila numero 10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali, ovvero della corrosione dei trefoli dei cavi di precompressione primari e secondari, di grado più elevato (4 su una scala di 5) rispetto a quello riscontrato nella pila 9 crollata, che risultava di livello 3 (…). Ci aspettiamo che il concessionario adempia in tempi rapidi alle attività di verifica, consolidamento, messa in sicurezza o demolizione dei tronconi del viadotto non collassati e instabili”.

In merito, poi, alla redditività delle convezioni il Ministro ha sottolineato che “Come si è già detto, il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni ’90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte. Invece, come abbiamo visto, le vigenti concessioni oggi sono state tutte rinnovate senza passare per una gara pubblica, nonostante il parere contrario dell’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato, che aveva ritenuto lesive tali proroghe dei principi stabiliti a tutela della concorrenza e del mercato (atto di segnalazione del 22 maggio 1998, n. 135). E’ inutile dire che degli extraprofitti hanno beneficiato totalmente le società concessionarie, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

 

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