Prestazioni professionali e pagamento onorari: la proposta del Comitato Professioni Tecniche

Il Comitato Professioni Tecniche, così come l'intera categoria dei liberi professionisti, ha appreso con piacere della pubblicazione - sul Bollettino Ufficia...

30/08/2018

Il Comitato Professioni Tecniche, così come l'intera categoria dei liberi professionisti, ha appreso con piacere della pubblicazione - sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 83 del 6 agosto 2018 - della legge regionale 3 agosto 2018, n. 25 recante “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all'evasione fiscale”.

Il primo articolo recita testualmente: “la presente legge ha come oggetto la tutela delle prestazioni professionali rese sulla base di istanze presentate alla pubblica amministrazione per conto dei privati cittadini o delle imprese. La finalità è quella di tutelare il lavoro svolto dai professionisti contestualmente all’ attenuazione dell’evasione fiscale”. E questo già ci è sembrato un ottimo inizio!

All’art.3 si legge: “l’amministrazione, al momento del rilascio dell’atto autorizzativo o della ricezione di istanze ad intervento diretto, acquisisce la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali”.

Leggendo l’allegato A, che contiene il format di dichiarazione che il professionista deve produrre, ci sembra però che manchi qualcosa. Innanzitutto la semplice dichiarazione riportata non è esaustiva perché dovrebbe riguardare l’intero onorario pattuito e non essere riferita ad una generica fattura, che potrebbe anche riguardare un semplice anticipo di spese. La dichiarazione dovrebbe costituire una sorta di quietanza di pagamento relativa all’intero onorario per la progettazione e per la redazione di quanto necessario al rilascio dell’atto autorizzativo o alla ricezione di istanze ad intervento diretto, e non dovrebbe lasciare dubbi a chi la legge. È bene ricordare che in Italia persiste una inveterata abitudine ad aggirare gli adempimenti normativi, per cui è il caso di usare maggiore attenzione nel formulare una dichiarazione così importante!

Infine va detto che manca il riferimento alla normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari che invece potrebbe porre un argine serio e reale alla evasione fiscale, per cui dovrebbe essere obbligatorio indicare nella dichiarazione anche gli estremi del bonifico bancario o postale con cui il professionista è stato liquidato.

La legge calabra prevede un meccanismo automatico di tutela delle prestazioni professionali che il Comitato Professioni Tecniche ha sempre auspicato e posto all'attenzione di tutte le forze politiche, tant'è che è al vaglio dell'Assemblea Regionale Siciliana dal Luglio del 2017, un emendamento a firma del deputato Giampiero Trizzino (M5S) che modificherebbe la legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 "Recepimento del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380".

Con la legge n. 25/2018 la Regione Calabria ha finalmente vincolato il rilascio degli atti autorizzativi della pubblica amministrazione al pagamento delle spettanze al professionista da parte del committente privato. Chiari segnali di un cambiamento culturale che riconosce sia l'importanza del ruolo del professionista tecnico che la tutela dovuta ad ogni lavoratore, indipendentemente se autonomo o subordinato, secondo i principi sanciti dalla Costituzione. Insomma si tratta di dare finalmente attuazione alla legge sull'equo compenso e tutte le regioni dovrebbero rispondere con un segnale forte come quello della Regione Calabria, ad oggi l’unica in Italia ad essersi occupata della tutela delle prestazioni professionali in maniera pratica, con un piccolo adempimento che potrà incidere realmente nella vita dei professionisti. Questo strumento legislativo certamente può essere integrato e migliorato, ma per adesso costituisce un precedente davvero importante.

Va anche ricordato che la Toscana, con la decisione n. 29 del 6 marzo 2018 della Giunta Regionale recante “Procedure di acquisizione di servizi professionali: Indirizzi”, è stata la prima Regione italiana a definire le regole necessarie a garantire un equo compenso per i professionisti incaricati della progettazione di opere pubbliche, ma che di fatto non ha portato a nessun cambiamento reale nella prassi delle prestazioni (leggi articolo).

Altro tassello importante nella battaglia per la tutela del lavoro autonomo è stato indubbiamente il tavolo tecnico istituito presso il Comune di Napoli al quale partecipa anche il Comitato Professioni Tecniche nell'ambito della Coalizione 27 Febbraio. Sono stati, infatti, discussi proprio gli aspetti applicativi della legge sull'equo compenso e sulle necessarie tutele del lavoro dei liberi professionisti.

In particolare nell’incontro del 17 maggio 2018 il Comitato Professioni Tecniche ha proposto di mettere in atto alcune semplici procedure amministrative di controllo, che possano aiutare i liberi professionisti nella lotta alla concorrenza sleale, come prescrive peraltro anche la normativa europea, oltre quella nazionale, e nell'avere certezza dei pagamenti, per tutte quelle attività che un professionista svolge per conto dei cittadini presso l'Amministrazione (leggi articolo).

In merito alla certezza dei pagamenti sono state valutate tutte le procedure amministrative che richiedono l'ausilio di un professionista, come un Ingegnere, un Architetto, un Geometra o in generale l'asseverazione o la firma di un professionista abilitato (SCIA, Cila, permesso a costruire, perizie giurate, etc.), avendo spesso riscontrato che in questo ambito sono svolti incarichi di progettazione che poi non vengono pagati, mentre il committente che beneficia delle procedure può dare tranquillamente inizio ai lavori, una volta che siano state espletate dal professionista. E’ stato richiesto al Comune di Napoli di prevedere nelle procedure d'ufficio, attuate attraverso la piattaforma telematica del Portale metropolitano, l’acquisizione da parte del cittadino e/o ente committente di idonea documentazione attestante i pagamenti dei professionisti di cui sia stata richiesta l'opera intellettuale, per l'ottenimento di permessi, concessioni, autorizzazioni, assensi comunque denominati, ecc. Purtroppo ad oggi non c’è stata alcuna risposta concreta alla nostra proposta, ma auspichiamo che, sulla scorta dell’entusiasmo per la coraggiosa legge regionale calabra, finalmente anche da parte del comune di Napoli possa giungere un segnale per la tutela del lavoro autonomo.

Un'evoluzione ed un vero cambiamento culturale si sono avuti anche grazie alla discussione di questi temi sui social attraverso gruppi che, come il nostro, quotidianamente sollecitano un dibattito e redigono proposte coinvolgendo liberi professionisti, politici, rappresentanti degli Ordini professionali e dei Consigli Nazionali, sparsi in tutta Italia.

Ora tornando agli obiettivi, guardiamo all’Assemblea Regionale Siciliana che per prima in Italia ha pensato di tutelare il mondo delle professioni tecniche con l’emendamento alla Legge Regionale n.16/2016, rivolgendo un appello affinché si proceda con estrema rapidità all’approvazione dell’emendamento per il riconoscimento di questo fondamentale principio di tutela.

Riteniamo di essere giunti ad un punto di non ritorno, per cui la categoria dei liberi professionisti deve con forza far comprendere al mondo politico quanto sia forte l’esigenza di tutela, attraverso la sottoscrizione di questo appello che proponiamo, come nostra consuetudine, sulla rete e sui social network, nell’auspicio che i colleghi componenti dei Consigli degli Ordini e delle Consulte vogliano condividere l’iniziativa con le istituzioni che rappresentano, assieme alla nostra e ad altre associazioni.

Infine facciamo appello a tutti i professionisti di farsi promotori di provvedimenti simili a quello della regione Calabria appena approvato, presso le sedi degli enti locali e nazionali e presso il Governo, affinché i tanti proclami per la tutela del lavoro autonomo finalmente si possano tradurre in atti concreti.

A cura di
Ing. Michele Angelo Privitera
Presidente Comitato Professioni Tecniche
Ing. Arch. Raffaella Forgione
Vice Presidente Comitato Professioni Tecniche

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