Decreto Genova e Autostrade: al via rivoluzione per pedaggi più equi

“Con l’ok al decreto Genova in via definitiva non è stato solo approvato il più imponente intervento a sostegno di una città ferita e spezzata dal crollo del...

16/11/2018

Con l’ok al decreto Genova in via definitiva non è stato solo approvato il più imponente intervento a sostegno di una città ferita e spezzata dal crollo del ponte Morandi. Con la norma che ridisegna le competenze dell’Art si sono poste le basi per una vera e propria rivoluzione nella definizione dei pedaggi autostradali, che per la prima volta non verranno più stabiliti per coprire i costi operativi dei concessionari e il prezzo di investimenti solo previsti, bensì terranno conto degli investimenti effettivamente realizzati e dei ricavi derivanti dalla capacità produttiva del concessionario”.

Questo il commento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, all'approvazione definitiva del disegno di legge n. 909, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 109/2018, recante disposizioni urgenti per la città di Genova e altre emergenze, già approvato in prima lettura dalla Camera.

Come informato dal MIT, grazie al decreto Genova si cambierebbero i parametri per la definizione dei regimi tariffari dei pedaggi che ad oggi vengono stabiliti in base a investimenti previsti e costi operativi e con il semplice criterio del ripianamento delle spese dei concessionari, senza alcun obiettivo di incrementare l’efficienza del servizio e la produttività.

Con il decreto Genova, il sistema cambierebbe radicalmente con l'introduzione di un sistema tariffario unico, stabilito dall’Art, basato sulla metodologia del price cap che aggiorna un indicatore di produttività ogni cinque anni e in cui ci saranno dei meccanismi automatici di contenimento degli extraricavi con penalità per i concessionari che non effettuano investimenti o tardano a farlo, una penalità che andrà a ridurre direttamente i pedaggi.

Cosa vuol dire tutto questo? Che con il nuovo sistema - sottolinea Toninelli - si avranno, in generale, pedaggi più bassi e più oggettivamente conformi all’efficienza del servizio e dunque sarà un grande vantaggio per chi usa le autostrade. Ma vuol dire, anche, che è finita la stagione dei concessionari ‘prenditori’, ovvero di quelli il cui unico obiettivo era arricchirsi sfruttando il bene pubblico e fare profitti senza reinvestirli per la pubblica utilità, potendo per altro contare su una remunerazione del capitale a tassi fuori mercato. Tutto questo con le norme che abbiamo pensato e realizzato non potrà più esserci".

"Allo stesso tempo - conclude il Ministro - i concessionari che sapranno invece svolgere correttamente il loro lavoro di imprenditori potranno offrire un servizio migliore a tutto il comparto, contribuire a innescare un processo virtuoso nel settore, e anche avere un vantaggio, se sapranno aumentare la propria produttività e contenere i costi come il nuovo sistema li incentiverà naturalmente a fare”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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