Istat e Indici prezzi al consumo dicembre 2018: -0,2% rispetto mese precedente

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Dicembre 2018; l'indice dei prezzi al consumo per le f...

18/01/2019

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Dicembre 2018; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati nel mese di dicembre2018 ha avuto una diminuzione dello 0,1% attestandosi, con la nuova base 2015, sul valore 102,20 con una lieve diminuzione rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile, al lordo dei tabacchi è stata del -0,10% e quella annua del +1,00%. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Dicembre 2018 ed il 14 Gennaio 2019, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2017 del + 2,241840%.

Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).

Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).

Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.

Nel mese di dicembre 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisca dello 0,1% rispetto al mese precedente e aumenti dell’1,1% su base annua (da +1,6% del mese precedente) confermando la stima preliminare.

In media, nel 2018, i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2% e l‘“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,7% (replicando in entrambi i casi il dato del 2017).

Sono i Beni energetici non regolamentati (i cui prezzi decelerano da +7,8% a +2,6%) a spiegare gran parte del rallentamento dell’inflazione a dicembre, determinato anche, ma in misura minore, dai prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,1% a +0,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +0,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe, portandosi a +0,6%, da +0,7% del mese di novembre.

La lieve diminuzione su base congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuta principalmente al consistente calo dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2%) e, in misura minore, dei Beni alimentari lavorati (-0,6%), solo in parte mitigato dall’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dovuto per lo più a fattori di carattere stagionale.

Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +0,9% di novembre si porta a +0,7%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano in modo marcato (da +1,9% a +1,2%), per il calo degli Energetici non regolamentati.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,2% su base annua (in decelerazione da +1,6% di novembre), confermando la stima preliminare. La variazione media annua del 2018 è pari a +1,2% (era +1,3% nel 2017).

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un calo dello 0,1% su base mensile e cresce dell’1,0% rispetto a dicembre 2017. La variazione media annua del 2018 è pari a +1,1% (la stessa del 2017).

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al +0,750% e l'indice biennale al +1,350%
L'Istat spiega che, nel mese di dicembre 2018, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Abitazione, acqua, energia  (+4,8%), Bevande alcoliche e tabacchi, Altri beni e servizi (+2,6% per entrambi), Trasporti, (+1,2%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), Alimentari e bevande analcoliche (+0,8%), Abbigliamento e calzature, Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,2% per entrambi), , Istruzione (+0,1%).

Variazioni nulle si sono registrate nel capitolo Salute

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni, (-5,6%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Beni energetici (+6,6%), Tabacchi (+2,9%), Servizi vari (+2,2%), Servizi relativi ai trasporti (+0,6%).

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%), Beni alimentari (+0,8%), Servizi relativi all'abitazione (+0,5%).

Incrementi tendenziali nulli si sono registrati in nessun capitolo.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Servizi elativi alle comunicazioni (-1,3%), Servizi relativi agli Altri beni (-0,6%).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Reggio Emilia (+1,8%), Bolzano (+1,6%), Bologna (+1,5%), Brescia, Padova e Verona (+1,5%per tutte e tre), Modena e Trieste (+1,4% per tutte e due), Livorno e Roma (+1,3 per tutte e due), Genova e Milano (+1,2% per tutte e due), Catanzaro, Messina, Palermo e Torino (+1,1% per tutte e quattro),  Aosta, Bari, Catania, Napoli,  Parma, Ravenna e Trento (+1,0% per tutte e sette),  Reggio Calabria (+0,9%), Cagliari (+0,8%), , Firenze (+0,7%),  Ancona (0,6%), Perugia, Potenza e Venezia (+0,5% per tutte e tre).

I prossimi indici saranno pubblicati il 21 febbraio 2019.        

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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