Whistleblowing: plauso della Commissione europea per il ruolo svolto dall'ANAC

L’impegno dell’Anac nella difesa dei whistleblower ha ricevuto il plauso della Commissione europea. Nel pacchetto di Raccomandazioni per il Consiglio della U...

11/06/2019

L’impegno dell’Anac nella difesa dei whistleblower ha ricevuto il plauso della Commissione europea. Nel pacchetto di Raccomandazioni per il Consiglio della Ue presentato nei giorni scorsi (il cd. “semestre europeo”), la Commissione ha espresso parole di apprezzamento per il ruolo svolto dall’Autorità, affermando che “recentemente l'Italia ha compiuto progressi nel miglioramento dell’impianto anticorruzione, anche attraverso una migliore protezione dei whistleblower e un ruolo più forte dell'Anac nella sua attuazione”. Si tratta di un riconoscimento di rilievo per il modello italiano e il sistema di prevenzione della corruzione, del quale viene riconosciuta la piena effettività nonostante sia in vigore soltanto da pochi anni.

La legge 179/2017 ha affidato all’Autorità nazionale anticorruzione il compito di ricevere segnalazioni di illeciti o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro, nonché comunicazioni relative ad eventuali misure discriminatorie nei confronti degli autori delle segnalazioni stesse. Per rispondere alle previsioni normative, l’Anac ha istituito un apposito Ufficio e realizzato un’applicazione informatica protetta, che consente di inviare documentazione e “dialogare” direttamente con l’Autorità in maniera spersonalizzata.

Nel 2018 le segnalazioni ricevute dall’Autorità sono state 783, più del doppio dell’anno precedente, quando erano state 364. All’esito di appositi approfondimenti istruttori, 16 di queste sono state inoltrate alle competenti Procure della Repubblica per approfondire i profili penali emersi. Nei primi cinque mesi del 2019 sono stati inviati all’Autorità giudiziaria altri 16 casi, a conferma di un aumento “qualitativo” delle segnalazioni ricevute. Sono invece 23 le segnalazioni trasmesse alla Corte dei conti per valutare la sussistenza di profili erariali (10 nel 2018 e 13 nel 2019).

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