Contributo a fondo perduto: i consorzi tra imprese possono richiederlo?

L'Agenzia delle Entrate risponde ad un contribuente sulla possibilità per i consorzi tra imprese di richiedere il contributo a fondo perduto

di Redazione tecnica - 06/10/2020

Torna nel "mirino" dell'Agenzia delle Entrate il contributo a fondo perduto. Si tratta di una iniziativa introdotta lo scorso luglio con il decreto rilancio. Ma spetta ad un consorzio tra imprese? A chiarirlo è l'Agenzia delle Entrate con la risposta n. 427 del 2 ottobre 2020.

Cos'è il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto è stato introdotto con il decreto rilancio tra le misure studiate dal governo nazionale per contenere la crisi economica derivante dall'emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Il contributo è destinato "ai soggetti esercenti attività d'impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita Iva, di cui al testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, numero 917". Obiettivo del contributo, è quello di dare un minimo di ristoro a chi ha subìto i gravi effetti della crisi economica causata dalla pandemia ancora in corso.

Consorzi tra imprese, sì o no?

E' servita una specifica circolare per chiarire la questione. Secondo l'Agenzia delle Entrate, i consorzi tra imprese "per ragioni di ordine logico sistematico, non possono fruire del contributo in considerazione della peculiare natura di tali soggetti, che si limitano ad operare il ribaltamento dei costi/proventi percepiti alle imprese che ne fanno parte. Queste ultime, infatti, sussistendo gli ulteriori requisiti possono accedere al contributo del decreto rilancio evitando la duplicazione del beneficio in capo ai medesimi soggetti". La questione è diversa per i consorzi che hanno una propria attività autonoma e che assumono una rappresentanza esterna. Questi potranno accedere ai benefici del contributo a fondo perduto.

Come restituire il contributo

Dopo aver presentato una richiesta per il contributo a fondo perduto, l'Agenzia invia una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda. Entro sette giorni, viene rilasciata una seconda ricevuta che attesta l'accoglimento dell'istanza oppure il diniego. In questo ultimo caso vengono anche specificati i motivi del rigetto. I beneficiari possono presentare anche rinuncia dopo aver ricevuto l'ok al contributo da parte dell'Agenzia. Per restituire il fondo perduto, non c'è sanzione se il contributo viene restituito dopo essere stato accreditato, ma qualche giorno prima l'istante aveva presentato domanda di rinuncia. Nessuna sanzione per la restituzione se il contribuente ha usufruito del fondo perduto, ma si tratta di un caso di difficile interpretazione. In questo caso il contribuente che ha ricevuto il fondo perduto e non aveva diritto, dovrà sempplicemente restituire tutto calcolando solo gli interessi.

Il caso del consorzio tra imprese

Il contributo vale solo per i consorzi che fanno attività autonoma. Nel caso opposto, non si ha diritto al fondo perduto e il contributo va restituito. Vanno calcolati solo gli interessi. Non vanno corrisposte sanzioni se il consorzio tra imprese, rendendosi conto dell'errore fatto e chiarito con apposita circolare, ha fatto tempestiva comunicazione all'Agenzia delle Entrate. 

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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