Formazione informale Ingegneri: la Lettera aperta contro l'Autocertificazione a pagamento

ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI ha inviato una lettera aperta in merito alla richiesta di autocertificazione a pagamento per la formazione informale degli ingegneri

di Redazione tecnica - 16/12/2020

Cresce la protesta dei professionisti contro la circolare 7 dicembre 2020, n. 647 con la quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha previsto un pagamento di 7 euro per i diritti di segreteria relativi all'autocertificazione per l'aggiornamento informale 2020.

Formazione informale Ingegneri: la reazione della base

Dopo la posizione ufficiale arrivata da parte dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, sono arrivate una petizione da parte del Gruppo di Liberi Professionisti di AREA Tecnica Liberi Professionisti di Area Tecnica e una lettera aperta inviata da ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI ai rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Posizioni che hanno in comune la contrarietà a quello che è stato definito un iniquo balzello a carico dei professionisti.

"La missiva inviata al Consiglio Nazionale degli Ingegneri -ha dichiarato il presidente nazionale di ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI ing. Maria Pungetti - va intesa come momento di confronto e di dialogo con i vertici nazionali della categoria. E siamo pronti fin da subito a sederci intorno ad un tavolo con i colleghi del nazionale".

"Ci è sembrato opportuno come coordinamento nazionale - continua il presidente di ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI - voler capire le ragioni di tale provvedimento soprattutto in un momento come quello attuale in cui alla crisi economica si aggiunge quella pandemica. Ecco perché - ci siamo rivolti direttamente al presidente Zambrano e ai vari consiglieri nazionali e chiediamo l'annullamento del dispositivo consapevoli come non mai che in tempi di magra è necessario uno sforzo comune anche e soprattutto da un punto di vista economico".

Nella lettera aperta inviata dall'associazione, la richiesta del CNI sarebbe una "decisione incomprensibile ed inopportuna nel momento attuale, difficilissimo per tutti i liberi professionisti a causa del perdurare della crisi economica a cui si sovrappone la crisi sanitaria dalla durata ed esito incerto. Risulta difficile trovare la motivazione di tale scelta che trasforma un diritto degli iscritti a titolo gratuito (fino alla autocertificazione del 2020 per le attività 2019) in uno a pagamento visto il bilancio di previsione 2020 del Consiglio Nazionale".

Entrando nei numeri del bilancio del CNI, secondo ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI il pagamento dei 7 euro "produrrà un introito per il CNI pari a circa un milione di euro, all’interno di un bilancio che è già di sette milioni di euro. E’ chiaro quindi, che questo cospicuo incremento di entrate, produrrà sul bilancio complessivo, in un solo anno un incremento del 15%, ma non ci sembra di vedere nessun incremento di servizi gratuiti in favore degli iscritti, poiché molti dei webinar disponibili sono a pagamento".

ASSO INGEGNERI e ARCHITETTI fa anche presente che "in questo anno e probabilmente in buona parte del prossimo, a causa del lockdown,, le spese di “gestione” e “trasferta” a carico del CNI, e non solo quelle, saranno drasticamente ridotte e non ci risulta siano stati fatti investimenti per servizi gratuiti agli iscritti".

Da qui la domanda "Perché quindi questa scelta di incidere negativamente nell’economia dei liberi professionisti italiani?".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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