Abusi edilizi, diritto di terzi e obblighi della P.A.

Il TAR per la Campania si esprime sul silenzio di una P.A. alla segnalazione di un terzo per un presunto caso di abuso edilizio

di Redazione tecnica - 27/01/2021

I titoli edilizi vengono rilasciati "fatto salvo il diritto dei terzi". Ciò significa che la pubblica amministrazione ha il dovere di verificare la legittimità del titolo da punto di vista edilizio e urbanistico, ma non accertare se vengono lesi i diritti dei terzi.

Il diritto dei terzi e la sentenza del TAR Campania

Ma quando e come è possibile esercitare tale diritto nel caso si ritiene che un'opera sia stata realizzata abusivamente? lo chiarisce il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania con la sentenza n. 440 del 20 gennaio 2021 che ci consente di comprendere come comportarsi nel caso la segnalazione di un presunto caso di abuso edilizio sia ignorato dall'amministrazione comunale.

Il caso del terreno affittato

A proporre ricorso al Tar Campania è il proprietario di un terreno affittato ad una società. Questa avrebbe, secondo la tesi del proprietario del fondo agricolo, realizzato alcune opere abusive. Gli interventi sono stati segnalati all'amministrazione comunale che avrebbe dovuto verificare l'eventuale rilascio di concessioni edilizie e la costruzione a norma dei manufatti. Invece il nulla assoluto. Per questo il proprietario del terreno ha chiesto al Tar di intervenire.

Cosa dice la giurisprudenza

Il Tar Campania prende come esempio varie sentenze secondo le quali "il proprietario confinante, nella cui sfera giuridica incida dannosamente il mancato esercizio dei poteri repressivi degli abusi edilizi da parte dell'organo preposto, è titolare di un interesse legittimo all'esercizio di detti poteri e può quindi ricorrere avverso l'inerzia dell'organo preposto alla repressione di tali abusi edilizi".

Questo vuol dire, dicono i giudici, che "il vicino può chiedere al Comune di porre in essere i provvedimenti sanzionatori previsti dall'ordinamento, facendo ricorso, in caso di inerzia, alla procedura del silenzio-inadempimento". Il Comune, dunque, è tenuto, in ogni caso, a rispondere alla domanda con la quale i proprietari di terreni limitrofi a quello interessato da un abuso edilizio chiedono ad esso di adottare atti di accertamento delle violazioni ed i conseguenti provvedimenti repressivi e, di portarli ad esecuzione".

Il ragionamento del Tar

Questo ragionamento, per i giudici del Tar Campania, vale anche per il caso analizzato e quindi vale anche per il proprietario del terreno dato in affitto che ha chiesto al Comune di accertare l'eventuale presenza di abusi edilizi e, nel caso affermativo, di adottare tutti gli atti necessari a reprimerli. Ma il Comune è rimasto, come scrivono i giudici, "inerte". E invece ha l'obbligo di dare seguito alla segnalazione fatta dal proprietario del terreno ed eventualmente, adottare tutti gli atti consequenziali.

Per questo i giudici hanno dato 90 giorni di tempo all'amministrazione comunale per verificare eventuali abusi e hanno nominato un commissario "ad acta" che prenderà il posto dell'amministrazione comunale nel caso in cui, entro il termine stabilito, non sarà dato seguito alla segnalazione fatta dal proprietario del terreno.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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