La durabilità del calcestruzzo: cos'è, perché è importante e come garantirla

La durabilità non è un concetto astratto e di carattere fortunoso, ma il risultato di tutte le accortezze progettuali, realizzative e manutentive di un’opera

di Giovanni Ferrarella - 23/02/2021

Qualsiasi struttura viene pensata e progettata in funzione della sua vita utile, ossia il periodo temporale in cui l’opera dovrà risultare in grado di garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza e funzionalità senza subire particolari interventi se non di ordinaria manutenzione.

La vita utile delle strutture

Il concetto di vita utile di una struttura è strettamente legato alla durabilità che la stessa è capace di garantire.

Secondo le Norme Tecniche delle Costruzioni - D.M. 17 Gennaio 2018 al paragrafo 2.1 (Principi fondamentali) essa viene definita come «capacità della costruzione di mantenere, nell’arco della vita nominale di progetto, i livelli prestazionali per i quali è stata progettata, tenuto conto delle caratteristiche ambientali in cui si trova e del livello previsto di manutenzione».

Anche le Norme Tecniche quindi sottolineano come risulti fondamentale, ai fini della corretta progettazione di un’opera, tenere conto delle caratteristiche ambientali relativamente l’ubicazione della struttura e della manutenzione programmata della stessa.

La Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 21 gennaio 2019, n. 7 al capitolo C2.1 prevede che: «in ordine ai requisiti di durabilità, la norma, oltre a prevedere, ove possibile, verifiche specifiche per i diversi materiali, tali da garantire indirettamente l’ottenimento del livello di durabilità prescritto, individua al § 2.2.4 possibili strategie da seguire, sia in fase di progettazione, sia in fase di esercizio della costruzione, per limitare il degrado dei materiali per uso strutturale entro limiti accettabili».

Perché è così importante progettare la "durabilità" delle strutture in cemento armato?

Un’opera può considerarsi durabile, quando nel corso del suo intero ciclo di vita, rimane in grado di assicurare le prestazioni di comfort, sicurezza ed efficienza per il quale è stata pensata.

Un’opera durabile è un’opera sicura, che può essere sfruttata nel corso degli anni con sicurezza e soddisfazione da parte degli utenti.

La durabilità, però, non è un concetto astratto e di carattere fortunoso, bensì è il risultato di tutte le accortezze progettuali, realizzative e manutentive di un’opera.

Trave con copriferro assente e armatura corrosa

Figura 1- Trave con copriferro assente e armatura corrosa

È un insieme di tasselli che, uno sull’altro possono rendere solida e stabile una costruzione; al mancare di uno di questi tasselli, il costruito comincia a vacillare perdendo la sua stabilità.

Ne consegue che ciascuno degli operatori che durante gli step decisionionali, progettuale ed esecutivi di un’opera, ricoprono un ruolo fondamentale per la limitazione dei fenomeni di degrado e per il mantenimento della durabilità di una struttura.

Cosa deve fare il progettista per garantirla?

Un ruolo da protagonista, se non ‘’IL’’ ruolo da protagonista, nel campo delle azioni e delle decisioni necessarie al fine di salvaguardare la durabilità di una struttura è svolto dal progettista.

Quest’ultimo, infatti, assume una posizione di rilievo nell’iter decisionale e previsionale nei confronti dei provvedimenti necessari a ritardare i processi di degrado delle strutture.

Il progettista deve, innanzi tutto, valutare attentamente le condizioni ambientali del sito dove sarà ubicata la costruzione come le Norme Tecniche sottolineano, così da fissare già in fase di progettazione le caratteristiche dei materiali da utilizzare.

Di particolare importanza sono le sue scelte riguardanti la tipologia del calcestruzzo in funzione alla classe di esposizione ambientale, la sua composizione e la sua resistenza meccanica, nonché i corretti valori dello spessore di copriferro.

La scelta dei materiali

La scelta mirata e specifica dei materiali appropriati per la costruzione è uno dei requisiti di base per una prima garanzia della durabilità della struttura.

Tra le considerazioni principali, a cura del progettista:

  • Scelta dei materiali opportuna in funzione dell’ubicazione della struttura da realizzare e delle condizioni di carico previste in esercizio;
  • Scelta di materiali e/o prodotti che rispettino le caratteristiche e le prescrizioni previste al Capitolo 11 delle NTC 2018 (DM 17/01/2018 – Norme Tecniche per le Costruzioni);
  • Opportuno dimensionamento degli elementi strutturali al fine di scongiurare sollecitazioni eccessive nei  confronti di elementi non correttamente dimensionati;
  • Opportuna valutazione dei dettagli costruttivi per ciascun elemento strutturale secondo quanto previsto dalle NTC 2018;
  • Scelte progettuali che permettano di garantire l’ispezionabilità delle parti strutturali come previsto nei Piani di Manutenzione della struttura;
  • Adozione, già in fase di progettazione, di sistemi di controllo che serviranno durante l’esercizio della struttura;
  • Pianificazione e programmazione di tutte le misure di protezione e di manutenzione nei riguardi della struttura globalmente e localmente.

A cura di Ing. Giovanni Ferrarella
Autore di Il degrado e la corrosione negli elementi in c.a. e c.a.p.

© Riproduzione riservata