Consiglio Nazionale Ingegneri, spese e rappresentanza: presentata interrogazione parlamentare

Alla vigilia delle nuove elezioni per il rinnovo dei vertici, una bomba sta per esplodere sul Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Il 29 settembre 2016 è sta...

03/10/2016

Alla vigilia delle nuove elezioni per il rinnovo dei vertici, una bomba sta per esplodere sul Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Il 29 settembre 2016 è stata, infatti, presentata un'interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia che chiede maggiori informazioni sulla gestione economica e finanziaria proprio dell'ente di diritto pubblico della categoria professionale degli ingegneri.

Non sembra essere passato inosservato un mio articolo di pochi giorni fa (leggi articolo) in cui, dopo una semplice lettura delle voci dei bilanci consuntivi dal 2012 al 2015, ho evidenziato la totale assenza di qualsiasi logica di spending review nelle spese del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. L'interrogazione, presentata dai deputati Claudia Mannino, Mirko Busto, Federica Daga, Massimo Felice De Rosa, Salvatore Micillo, Patrizia Terzoni e Alberto Zolezzi, parte, infatti, proprio dall'analisi comparata dei dati contenuti nei bilanci consuntivi relativi agli anni dal 2012 al 2015, facendo emergere come vi sia stato un non trascurabile incremento delle uscite correnti, con voci di spese lievitate di anno in anno (dalle spese del personale alle manutenzioni ordinarie degli uffici, dai contributi ad organismi rappresentativi delle professioni tecniche alle spese telefoniche e per trasferte, dai costi per i servizi informatici ed i sistemi informativi alle attrezzature ed ai mobili d'ufficio).

Consigli Nazionali e Potere di Rappresentanza

Ma l'aspetto decisamente più interessante dell'interrogazione non riguarda solo le spese del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ma le sue caratteristiche di rappresentatività. Come indicato, "il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) – ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla attività di vigilanza da parte del Ministero della Giustizia, disciplinato nell'ordinamento giuridico italiano dalla Legge 1395/23, dal Regio Decreto 2537/25, dal Decreto Luogotenenziale 382/44 e dal DPR 169/2005 – è, alla stregua di altri organismi che presentano le medesime caratteristiche, un'istituzione prevista dallo Stato per l'autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, al fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti appartenenti ad una determinata categoria".

Secondo questa indicazione, i deputati firmatari hanno sottolineato come nel corso degli anni, oltre alle funzioni che sono proprie di tali soggetti giuridici collettivi – inerenti, principalmente, alla vigilanza sul mantenimento della disciplina fra gli iscritti, alla tutela del mercato, al regolare e legittimo esercizio della professione ed al potere di emanare provvedimenti di carattere disciplinare – si sia aggiunta una prerogativa, non specificamente delineata all'interno delle disposizioni di legge, relativa ad una forma di rappresentanza istituzionale degli interessi delle categorie professionali la cui natura, tuttavia, è ad oggi quanto meno dibattuta e non sorretta da puntuali riferimenti normativi.

Su questo aspetto i deputati hanno richiesto un intervento chiarificatore del Ministero della Giustizia che possa sciogliere i dubbi che più volte sono stati avanzati anche da più organismi di rappresentanza. Proprio recentemente, nell'ambito delle audizioni sullo stato di applicazione del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Nuovo Codice degli Appalti), il Presidente di Confedertecnica (Confederazione sindacale delle professioni tecniche) ha chiesto il motivo per cui sono ascoltati i Consigli Nazionali degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geometri, considerata la loro natura di Ente di diretta emanazione del Ministero della Giustizia.

Per quanto riguarda le spese del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, considerate le prossime elezioni per il rinnovo delle cariche dei vertici e nell'ottica di favorire il processo volto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica, gli interroganti hanno ritenuto indispensabile provvedere a un più serio ed adeguato controllo sui bilanci degli enti e all'individuazione di nuovi meccanismi e strumenti in grado di assicurare una più adeguata gestione della spesa pubblica. In tal senso è stato chiesto al Ministro della Giustizia quali misure di competenza intenda intraprendere per la risoluzione di tali problematiche e se non ritenga opportuno intervenire, anche nell'ambito delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale Ingegneri, in ordine alla gestione economica e finanziaria di quest'ultimo.

Certo che il problema abbia dimensioni certamente non trascurabili, vi terrò informato su eventuali evoluzioni. Nel frattempo vi invito a lasciare un commento a questo articolo, rispondendo a questa semplice domanda:

Ti senti rappresentato dal tuo Consiglio Nazionale? Ritieni sia il soggetto più idoneo ad essere audito in Parlamento su questioni che riguardano specificatamente la tua professione?

A cura di Ing. Gianluca Oreto

© Riproduzione riservata