Edilizia scolastica, Lesioni strutturali in una scuola su sette

Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell'ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate...

20/09/2013
Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell'ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità nelle scuole. Questi gli aspetti più rilevanti presenti nell'XI Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici realizzato da Cittadinanzattiva, in collaborazione con l'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), che ha analizzato 165 scuole di 18 regioni, tutte ad eccezione di Valle D'Aosta e Liguria, utilizzando 446 indicatori.

Il Rapporto rileva la pessima condizione strutturale della scuola pubblica italiana che, nonostante l'aumento delle certificazioni, si dimostra per il 39% del tutto inadeguata in quanto allo stato di manutenzione, carente in un'aula su cinque per ciò che attiene alla salubrità degli ambienti. Pessime anche la situazione che riguarda le barriere architettoniche che nella maggior parte dei casi sono limitate al solo ingresso, mentre in un caso su quattro si trovano aule inaccessibili a studenti in carrozzina e prive di arredi e attrezzature didattiche a loro destinati.

Questa è la situazione della scuola italiana nonostante i contributi volontari (nell'ultimo anno pari a 390 milioni di euro) con i quali le famiglie hanno contribuito e senza i quali la nostra scuola non potrebbe tirare avanti. "Pur apprezzando il grande sforzo compiuto dall'attuale Governo con lo stanziamento di fondi (150 milioni subito, 300 nel prossimo triennio), è poca cosa rispetto al reale fabbisogno. Basti pensare che il costo di un edificio scolastico di media dimensioni, antisismico, energetico, a norma costa 5 milioni di euro". Questo il commento di Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva che ha aggiunto "E poi basta con l'Anagrafe scolastica eterna incompiuta e fantasma, che invece è indispensabile alle istituzioni per una programmazione seria e attendibile sulle scuole da sistemare e su quali priorità investire i fondi del Decreto del Fare, ed è indispensabile alle famiglie per sapere in quali scuole si recano ogni giorno i nostri figli. Per questo siamo ricorsi alla procedura di accesso civico agli atti nei confronti del Ministero dell'Istruzione che, entro 30 giorni, come previsto dal decreto 33/2013 sulla trasparenza dovrà risponderci in merito alla Anagrafe. A tutela soprattutto dei più piccoli e degli studenti con disabilità, penalizzati più degli altri dalle pessime condizioni degli edifici scolastici".

Il Rapporto di Cittadinanzattiva ha evidenziato un aumento rispetto allo scorso anno delle scuole che presentano uno stato di manutenzione del tutto inadeguato (dal 21% al 39%), come rilevano gli stessi RSPP intervistati che, nell'84% dei casi hanno richiesto interventi mantenutivi all'ente interessato, ma quest'ultimo, nel 21% delle situazioni, è intervenuto con estremo ritardo. Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 34% delle scuole, ma solo in un caso su quattro l'ente proprietario è intervenuto tempestivamente e nel 14% dei casi l'intervento non è mai arrivato.

Situazione certificazioni
Il 44% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, solo il 38% quello di agibilità igienico sanitaria e il 37% quello di prevenzione incendi. I dati sono, comunque, in aumento rispetto allo scorso anno, in cui solo un quarto delle scuole era in regola con tutte le certificazioni.

Ma il dato più allarmante riguarda la percentuale di edifici scolastici in zone ad alto rischio sismico (il 37%) e quelle in zone a rischio idrogeologico (il 12%). Proposte e richieste di Cittadinanzattiva
  1. Portare a termine e render nota a tutti l'Anagrafe dell'edilizia scolastica, affinché si conosca lo stato di ogni singola scuola e gli interventi da realizzare.
  2. Semplificare la procedura e la normativa di riferimento per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole, sulla base di una programmazione decennale.
  3. Trovare altri fondi per l'edilizia scolastica, oltre quelli appena stanziati con il Decreto del Fare e, nello stesso tempo, puntare a soluzioni alternative: ad esempio, affidare direttamente alle scuole la piccola manutenzione ordinaria e i fondi ad essa destinati; reinvestire i costi derivanti dall'affitto di edifici privati adibiti a scuole (circa un migliaio in tutta Italia) nella costruzione di nuovi edifici; trasformare in legge la proposta depositata in Parlamento di destinare l'8 per mille di competenza statale ad interventi di messa in sicurezza ed ammodernamento delle scuole; sperimentare l'edilizia della "emergenza" costruendo prefabbricati come quelli realizzati in Emilia Romagna dopo l'ultimo terremoto, per far fronte a situazioni di particolare urgenza e gravità.
  4. Rivedere l'art. 64 della legge 133/2008 e eliminare incongruenze normative (ad es, con le normative antincendio/spazio vitale) per evitare sovraffollamento ed invivibilità nelle aule.
  5. Dare piena attuazione alle leggi sull'eliminazione delle barriere architettoniche e sull'inclusione effettiva degli alunni con disabilità, sanzionando le amministrazioni che non lo fanno.
  6. Recuperare e costruire nuove palestre e migliorare le condizioni dei cortili per far sì che fare attività fisica a scuola sia un diritto di tutti gli studenti.
  7. Emanare una normativa specifica che regolamenti nelle scuole, in caso di patologie degli studenti, la somministrazione dei farmaci e l'eventuale osservanza di specifici regimi alimentari durante l'orario scolastico.

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