Istat e Indici prezzi al consumo febbraio 2018: Nessuna variazione

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Febbraio 2018; l'indice dei prezzi al consumo per le f...

21/03/2018

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Febbraio 2018; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati non ha avuto alcuna variazione nel mese di febbraio 2018 attestandosi, con la nuova base 2015, sullo stesso valore del mese di gennaio di 101,50.
La variazione mensile, al lordo dei tabacchi è stata del +0,00% e quella annua del +0,50%. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Febbraio 2018 ed il 14 Marzo 2018, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2017 del + 0,546736%.

Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).

Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).

Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.

A febbraio 2018, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei

tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,5% su base annua (da +0,9% di gennaio). La stima preliminare era +0,6%.

La frenata dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli Alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei Beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%).

Il rallentamento non riguarda la dinamica dell’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e

degli alimentari freschi, che si attesta a +0,6% come a gennaio. L’inflazione al netto dei soli Beni energetici si riduce invece di quattro decimi di punto percentuale (+0,2%, da +0,6% del mese precedente).

La variazione nulla registrata su base mensile dall’indice generale è la sintesi di una dinamica opposta e simmetrica dei prezzi dei beni (-0,4%) e dei servizi (+0,4%). La flessione dei primi è dovuta prevalentemente ai Beni alimentari (-0,7%), la crescita dei secondi ai Servizi relativi ai trasporti (+1,6%).

Pertanto, su base annua la crescita dei prezzi dei beni decelera (+0,3%, da +1,3% di gennaio) mentre accelera, seppur di poco, quella dei servizi (+0,8% da +0,6%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna quindi positivo dopo cinque mesi risultando pari a +0,5 punti percentuali (era -0,7 a gennaio).

L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,4% per l’indice generale e nulla per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +1,2% di gennaio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto scendono dello 0,3% in termini congiunturali e aumentano dello 0,3% in termini tendenziali (in attenuazione da +1,3% del mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,5% su base mensile (a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature) e aumenta dello 0,5% su base annua (da +1,2% a gennaio). La stima preliminare era +0,7%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei

tabacchi, non varia su base mensile e aumenta dello 0,5% rispetto a febbraio 2017.

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al +0,375% e l'indice biennale al +1,500%
L'Istat spiega che, nel mese di febbraio 2018, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti (+0,8%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%), Ricreazione spettacoli e cultura (+0,2%), Servizi sanitari e spese per la salute, Altri beni e servizi (+0,1% per entrambi).

Variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Abitazione acqua elettricità e combustibili, Mobili e servizi per la casa, Istruzione.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (-1,2%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, (-0,7%), Bevande alcoliche e tabacchi, Abbigliamento e calzature (-0,1% per entrambi),

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,6%), Trasporti (+1,6%), Altri beni e servizi (+1,5%), Bevande alcoliche e tabacchi, Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,2% per entrambi), Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,1%),

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature (+0,2%), Mobili articoli e servizi per la casa (+0,1%).

Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo,.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Istruzione (-16,2%), Comunicazioni (-2,1%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,8%), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,3%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano (+1,6%), Venezia (+1,1%), Genova (+1,0%), Trento e Firenze (+0,9% per entrambe), Aosta (+0,8%), Cagliari (+0,7%), Milano Torino Catanzaro e Bologna (+0,5% per tutte e quattro), Roma Trieste e Palermo (+0,3% per tutte e tre), Perugia (+0,2%), Napoli (-0,1%), Ancona e Bari (-0,3%), Potenza (-0,6%).

I prossimi indici saranno pubblicati il 17 Aprile 2018.                   

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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