Rete Professioni Tecniche: Fascicolo del fabbricato strumento dinamico per individuare le soluzioni alle situazioni di rischio

Mentre il presidente della commissione Ambiente, Territorio e LL.PP., Ermete Realacci, intervenendo nella riunione congiunta delle Commissioni di Camera e Se...

13/09/2016

Mentre il presidente della commissione Ambiente, Territorio e LL.PP., Ermete Realacci, intervenendo nella riunione congiunta delle Commissioni di Camera e Senato con l’audizione del sottosegretario De Vincenti, sottolinea l'importanza chiave delle prossima legge di Stabilità per portare avanti il progetto Casa Italia e trovare le risorse per avviare seriamente una politica di incentivazione della prevenzione sismica (c.d. Sismabonus), il Presidente della Rete delle Professioni Tecniche (RPT) Armando Zambrano è nuovamente tornato sul tema Fascicolo del Fabbricato.

In particolare, dopo aver illustrato al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi il proprio Piano di prevenzione del rischio sismico (clicca qui) e proposto un primo schema di intervento che si articola attraverso alcuni step da realizzarsi in tempi successivi, la RPT ha chiarito che l'obiettivo a medio termine è arrivare alla piena adozione di uno strumento definito di fondamentale importanza: il fascicolo del fabbricato.

Secondo la RPT, il fascicolo del fabbricato "andrà elaborato entro un tempo ragionevole dall’emanazione di uno specifico decreto legislativo attuativo e dovrà essere approfondito e al tempo stesso molto chiaro. Inoltre, integrando la documentazione già esistente sull’immobile, dovrà individuare le eventuali necessità di risanamento al fine di mitigare il rischio sismico".

Riprendendo lo scontro a distanza con Confedilizia, la Rete ha ribadito che "il fascicolo del fabbricato non dovrà essere, come qualcuno lamenta, un semplice contenitore di documentazione relativa all’immobile. Inizialmente sarà uno strumento di conoscenza dell’esistente ma in seguito dovrà trasformarsi in uno strumento dinamico attraverso il quale, a partire dalle informazioni contenute, le figure tecniche abilitate siano in grado di individuare le possibili soluzioni ad eventuali situazioni di rischio".

Oltre alla necessità di predisporre il fascicolo, la RPT ha affermato la necessità di una certificazione sismica obbligatoria per ciascun immobile. Pur ritenendo interessante la proposta, la domanda nasce spontanea: considerato il costruito del nostro Paese, cosa accadrà agli immobili che avranno una "classe sismica" insoddisfacente?saranno previste forme reali di incentivazioni o lo Stato si farà carico dei costi per l'adeguamento?

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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