Affidamento diretto e principio di rotazione: equilibrio tra discrezionalità e trasparenza
La sentenza del TAR Lazio n. 18004/2025: la discrezionalità nell’affidamento diretto non è arbitrio ma valutazione motivata e la rotazione si applica solo in presenza di due affidamenti consecutivi allo stesso operatore
Quando un affidamento diretto può considerarsi sufficientemente motivato? È necessario predisporre criteri comparativi anche sotto soglia? E come si concilia il principio di rotazione con la discrezionalità riconosciuta all’amministrazione?
Sui limiti e sulla libertà di scelta della Stazione Appaltante interviene la sentenza del TAR Lazio del 20 ottobre 2023, n. 18004, che chiarisce il rapporto tra semplificazione procedurale e obblighi motivazionali.
AffIdamento diretto e principio di rotazione: il TAR sulla discrezionalità della SA
Nel caso in esame la stazione appaltante aveva pubblicato un avviso un avviso esplorativo per la gestione di un impianto sportivo, aperto a tutti i soggetti in possesso dei requisiti richiesti, specificando una serie di criteri qualitativi ma senza introdurre pesi o punteggi.
La successiva determinazione di affidamento individuava l’associazione sportiva ritenuta “più rispondente” all’interesse pubblico, motivando la scelta in ragione della natura non lucrativa dell’attività e dell’assenza di rischio economico.
Da qui il ricorso di un altro OE, che sosteneva che tale impostazione violasse il principio di trasparenza e il dovere di motivazione in quanto:
- mancavano i criteri ponderali o comparativi nell’avviso;
- non c’era una motivazione effettiva della scelta;
- l’affidamento violava il principio di rotazione;
- non erano state verificate le autodichiarazioni dei requisiti;
- l’amministrazione avesse omesso la pubblicazione dei motivi della scelta.
Il TAR ha respinto integralmente il ricorso, delineando un percorso coerente con la logica del nuovo Codice.
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