Anas, Ciucci incontra Delrio e annuncia le proprie dimissioni

13/04/2015

Alla fine non ce l'ha fatta. Il tam tam mediatico scatenatosi a seguito degli ultimi crolli che hanno coinvolto l'autostrada a19 Palermo-Catania e la Strada Statale 554 bis sarda, ma soprattutto dopo il pesante servizio di Report andato in onda ieri sera, il super manager Pietro Ciucci ha annunciato le proprie dimissioni.

La decisione è stata annunciata al neo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio nel corso dell'incontro di stamattina in cui il manager di Anas ha comunicato la sua intenzione di rimettere l'incarico di consigliere e di presidente di Anas a partire dall'Assemblea degli Azionisti per l'approvazione del bilancio 2014, che verrà convocata, nei termini di legge e di statuto, a metà maggio.

La decisione, si legge nella nota dell'Anas, è stata presa "in segno di rispetto per il nuovo Ministro al fine di favorire le più opportune decisioni in materia di governance di Anas".

Dopo 45 anni, Ciucci lascia una società devastata sopratutto nell'immagine a cui nei giorni scorsi erano già venuti a mancare i due consiglieri di amministrazione Maria Cannata e Sergio Dondolini.

In riferimento alla puntata di Report, riportiamo di seguito la replica integrale di Anas, lasciando come sempre a voi ogni commento.
"In riferimento alle anticipazioni della trasmissione Report, apparse oggi sulla stampa e relative al progetto di realizzazione dell'itinerario stradale Maglie-Santa Maria di Leuca, in variante alla SS 275, l'Anas precisa che le discariche interferenti con il tracciato, che risalgono agli anni Ottanta, erano occultate e non visibili, non sono mai state segnalate all'Anas dagli enti territoriali competenti e sono state portate alla luce solo grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, nell'aprile del 2014, quando i due primi livelli di progettazione erano già stati completati. L'Anas ha comunque già previsto, assieme agli enti competenti, di provvedere alla loro bonifica o ad una variante del tracciato. L'Anas ricorda che le attività di progettazione preliminare e definitiva furono affidate nel 1994 alla società PROSAL da parte del Consorzio per lo Sviluppo Industriale e dei Servizi Reali alle Imprese (SISRI), oggi ASI con sede legale in Lecce, ente di diritto pubblico, istituzionalmente deputato a favorire lo sviluppo industriale dell'Area Salentina, anche attraverso il miglioramento dei livelli di servizio della rete viaria primaria. Tali progetti sono poi stati acquisiti dall'Anas con una convenzione del gennaio 2002 e un atto integrativo del gennaio 2005 tra il Consorzio SISRI e Anas. La scelta del tracciato risale alla fine degli anni Novanta, ancora prima che venisse sottoscritta nel 2002 la convenzione tra Anas e consorzio SISRI (oggi consorzio ASI), e il tracciato è stato confermato successivamente durante le conferenze di servizi alle quali hanno partecipato tutti gli enti locali territorialmente competenti, compresi i due comuni di Tricase e di Alessano nel cui territorio sono state individuate le discariche. Come detto, la notizia della presenza delle discariche è emersa solo molto tempo dopo l'approvazione da parte del CIPE del progetto definitivo e dopo la chiusura, da parte di Anas, dell'istruttoria finalizzata all'approvazione del progetto esecutivo, il quale non è stato all'epoca approvato in quanto la procedura è stata sospesa da Anas a seguito di sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di un'altra ditta appaltatrice concorrente alla gara. Peraltro l'individuazione di tali discariche, che pare risalgano agli anni '80, è avvenuta da parte della Magistratura grazie alle dichiarazione di un collaboratore di giustizia che nel 1997, durante una deposizione rilasciata davanti alla commissione parlamentare sul traffico di rifiuti, aveva indicato il Salento come territorio terminale di enormi quantitativi di rifiuti occultati nella terra. Una dichiarazione rimasta segreta sino al 31 ottobre 2013, quando, su richiesta del Movimento 5 Stelle, il Presidente della Camera Laura Boldrini ha deciso di desecretare il contenuto del verbale. A seguito di tali dichiarazioni gli inquirenti, attraverso la Guardia di Finanza, hanno avviato diverse indagini che hanno portato agli scavi e ai saggi effettuati ad aprile del 2014, con i conseguenti sequestri di due discariche di materiale tossico che era stato depositato in profondità e perfettamente occultato da uno strato di terreno vegetale in superficie che ne impediva la visione. Tali aree, interferenti con il tracciato della Maglie-Leuca, hanno comunque un'estensione limitata (complessivamente 23.400 mq) rispetto alla superficie totale interessata dall'intervento e sono ubicate in Comune di Tricase (17.000 mq) ed in Comune di Alessano (circa 6.400mq). Inoltre dai primi accertamenti effettuati la quantità del materiale sversato illecitamente ammonta a circa 1500 mc. Dalla ricostruzione dei fatti, appare quindi evidente che nel progetto dell'opera non era possibile prevedere la presenza delle discariche. Attualmente, presso la Provincia di Lecce è stato istituito un tavolo tecnico al quale partecipano la Regione Puglia, la Provincia di Lecce e alcuni comuni tra, i quali Alessano e Tricase, per concordare la tipologia di intervento da attuare. I comuni di Tricase ed Alessano hanno incaricato un laboratorio di prove e indagini geologiche della provincia di Lecce, per la predisposizione del progetto di un Piano di Caratterizzazione dei materiali presenti nelle due discariche. Il progetto sarà prossimamente portato in conferenza di servizi con la stima delle risorse necessarie per eseguire la caratterizzazione. La situazione auspicata dagli amministratori locali è che, dopo la caratterizzazione, si possa procedere con la semplice impermeabilizzazione del terreno di copertura dei rifiuti, per impedire che le acque meteoriche percolino attraverso gli stessi. In tal caso la bonifica ambientale delle sole aree di sedime della nuova arteria dovrebbe comportare costi contenuti (rispetto al costo complessivo della nuova strada Maglie-Santa Maria di Leuca), e si renderebbe necessaria per garantire la richiesta portanza al di sotto dei rilevati stradali. Ma in sede di progettazione esecutiva, ancora da avviare, l'Anas ipotizza anche la possibilità di una leggera deviazione del tracciato per bypassare le discariche di cui trattasi. Roma, 12 aprile 2015".

Situazione autostrada A19 Palermo Catania
In riferimento al disastro dell'autostrada Palermo Catania, Anas ha chiarito di non avere "nessuna competenza sul versante franato né mai ricevute segnalazioni o richieste di intervento". Lo scorso 12 aprile, in un colloquio telefonico con il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, l'ormai ex presidente ANAS Pietro Ciucci ha informato che entro questa settimana sarà preparato il progetto di demolizione del viadotto Himera (carreggiata in direzione Catania) e saranno avviati alcuni interventi di manutenzione straordinaria sui percorsi alternativi. Inoltre, Ciucci ha anche confermato che il movimento franoso, che non si è ancora fermato, al momento non ha interessato la carreggiata della A19 in direzione Palermo e che, dopo i lavori di demolizione, sarà possibile valutarne la riapertura a doppio senso di circolazione, al fine di ridurre significativamente i disagi.

Situazione Strada Statale 554 Cagliaritana
In riferimento alla SS 554 Cagliaritana, l'ANAS ha informato di avere in corso di predisposizione il progetto per il consolidamento del versante e la ricostruzione del corpo stradale, chiusa al traffico dallo scorso 13 marzo all'altezza del km 3,100, nel territorio comunale di Quartucciu, in provincia di Cagliari. Il progetto prevederà la realizzazione di un'opera di sostegno al piede del rilevato e di un sistema di drenaggio profondo. L'avvio delle procedure di affidamento dei lavori è previsto entro il prossimo mese di maggio. Nell'ambito del progetto di risanamento del versante e del corpo stradale, inoltre, l'Anas sta studiando la possibilità di realizzare una prima fase dell'intervento che consenta di ripristinare quanto prima la viabilità, con una corsia per senso di marcia, sulla sola carreggiata in direzione Cagliari, in modo da alleviare i disagi all'utenza per il prossimo periodo estivo. Tali soluzioni provvisorie verranno prospettate dall'Anas all'Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Autonoma della Sardegna nel corso di un incontro programmato per i prossimi giorni.
L'Anas aveva avviato già da tempo una campagna di studi e di indagini geognostiche e geofisiche, attraverso la facoltà di Ingegneria dall'Università di Cagliari, anche mediante apposita strumentazione (celle piezometriche ed inclinometri) posizionata in prossimità dell'area interessata, per individuare le cause del dissesto della strada statale 554 "Cagliaritana". I dati ad oggi disponibili evidenziano una superficie di scivolamento del versante alquanto profonda (circa 10 metri dal piano stradale). Tale movimento, corrispondente presumibilmente ad una frana preesistente alla costruzione dell'opera, è stato probabilmente riattivato dalle intense precipitazioni degli ultimi anni.

A cura di Gianluca Oreto - -


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