Architetti: per ripresa riuso e sostituzione edilizia nelle periferie, ma in fretta
01/07/2015
"La ripresa del comparto delle costruzioni passa attraverso la
rigenerazione delle nostre città che si realizza con l'agevolazione
dei programmi di sostituzione edilizia nelle periferie e con l'
introduzione di semplificazioni amministrative. Abbiamo di fronte a
noi un Paese da "rifare": 4 milioni di edifici a rischio terremoto;
quasi 2 milioni costruiti a ridosso dei letti dei fiumi; 8 milioni
di edifici da efficientare; quasi 6 mila borghi abbandonati per i
quali va trovato un nuovo destino; il problema delle incompiute da
affrontare in modo definitivo; territori da risanare dalle ferite
dell'abusivismo".
Queste le parole che il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Leopoldo Freyrie ha indirizzato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"Per fare ciò - ha continuato il presidente Freyrie - serve introdurre, ma serve farlo presto, nuovi strumenti normativi - e ci rivolgiamo al presidente Matteo Renzi che sembra aver colto l'urgenza di affrontare finalmente la crisi del settore - in grado di realizzare un piano strategico che affronti in modo articolato i temi del riuso, dell'efficientantamento energetico e della rigenerazione degli spazi pubblici".
La ricetta del CNAPPC: RiUSO
"Serve, allora, una campagna di sostituzione edilizia nelle periferie, sostenuta da adeguate incentivazione, che sbloccherebbe sicuramente investimenti, pubblici e privati, e senz'altro produrrebbe il rilancio del settore, incidendo in modo determinante alla riqualificazione delle città. Solo così salvaguarderemo il territorio e miglioreremo la qualità della vita nelle città italiane, ma soprattutto solo così potremo agganciare veramente la ripresa".
"La crisi delle costruzioni - conclude il numero uno degli architetti italiani - sta travolgendo, sempre più, aziende e professionalità fondamentali per il settore, ma che lo sono anche per la tenuta della nostra economia. La comunità degli architetti sta pagando un prezzo altissimo: non chiediamo assistenzialismo, ma l'introduzione di provvedimenti affinché il mercato dell'edilizia torni ad essere efficiente e competitivo".
© Riproduzione riservata
Queste le parole che il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Leopoldo Freyrie ha indirizzato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"Per fare ciò - ha continuato il presidente Freyrie - serve introdurre, ma serve farlo presto, nuovi strumenti normativi - e ci rivolgiamo al presidente Matteo Renzi che sembra aver colto l'urgenza di affrontare finalmente la crisi del settore - in grado di realizzare un piano strategico che affronti in modo articolato i temi del riuso, dell'efficientantamento energetico e della rigenerazione degli spazi pubblici".
La ricetta del CNAPPC: RiUSO
"Serve, allora, una campagna di sostituzione edilizia nelle periferie, sostenuta da adeguate incentivazione, che sbloccherebbe sicuramente investimenti, pubblici e privati, e senz'altro produrrebbe il rilancio del settore, incidendo in modo determinante alla riqualificazione delle città. Solo così salvaguarderemo il territorio e miglioreremo la qualità della vita nelle città italiane, ma soprattutto solo così potremo agganciare veramente la ripresa".
"La crisi delle costruzioni - conclude il numero uno degli architetti italiani - sta travolgendo, sempre più, aziende e professionalità fondamentali per il settore, ma che lo sono anche per la tenuta della nostra economia. La comunità degli architetti sta pagando un prezzo altissimo: non chiediamo assistenzialismo, ma l'introduzione di provvedimenti affinché il mercato dell'edilizia torni ad essere efficiente e competitivo".
A cura di Ilenia
Cicirello
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